Il Natale 2020, tra preoccupazioni, dieta e tradizioni. I consigli della nutrizionista Di Agostino

Arrivano le feste natalizie, le più attese dell’anno da adulti e bambini! 

Ma come sarà il Natale 2020?

Sarà particolare, così come lo è stato tutto questo anno che volge al termine e che lascerà sicuramente un segno in ognuno di noi. Lo ricorderemo come l’anno delle incertezze, dei cambiamenti improvvisi, delle preoccupazioni…

Potrebbe anche essere, però, l’occasione per un cambio di rotta, per rivedere alcune abitudini che, aldilà delle tradizioni, nel corso degli anni, hanno perso il loro significato più profondo e più vero.

Il Natale rappresenta la festa della famiglia, del riunirsi, della convivialità, ma a volte la routine, la corsa ai regali e le spese matte per preparare lauti banchetti, come se non ci fosse un domani, non aiutano a dare ad ogni cosa il giusto valore. 

Quest’anno saremo tutti “costretti” a fermarci un po’, perché nei giorni festivi e prefestivi i negozi e la maggior parte delle attività saranno chiuse e avremo la possibilità di riflettere, pensare e apprezzare anche le cose che a volte diamo per scontate. 

E per chi è a dieta?

Sono molti quelli che arrivano a ridosso delle feste con la voglia di mangiare cose buone, dolci e piatti tipici delle varie tradizioni, regionali o provinciali, mista alla “paura di prendere peso” o di vanificare i risultati ottenuti durante un percorso alimentare. In realtà, se anche il cibo assumesse il suo ruolo, molte paure sarebbero ingiustificate. Indipendentemente dal numero dei commensali, infatti, la mensa dovrebbe essere occasione di convivialità, in cui si condividono sapori ma anche discorsi, racconti, pensieri… in questo modo, è possibile distogliere l’attenzione dal cibo e dirottarla al piacere dello stare insieme. 

Qualche consiglio

La nostra tradizione prevede alcuni appuntamenti tipici, come la cena della vigilia e il pranzo di Natale, la cena del 31 dicembre e il pranzo del primo dell’anno, in cui si è soliti fare i pasti con le persone più care. Se ci si limita a queste occasioni e se si riescono a vivere senza esagerazioni ma, come si diceva prima, dando ad ogni cosa il giusto ruolo, non si incorre in alcun danno.  È importante che nel pasto sia presente sempre un contorno, crudo o cotto, affinché la fibra in esso contenuta possa migliorare l’assorbimento di grassi e carboidrati.

Limitare l’uso di alcolici e superalcolici che, come noto, hanno, oltre agli elevati apporti calorici, anche altri effetti negativi. 

Credo sia importante, anche dal punto di vista alimentare, tramandare le tradizioni tipiche di ogni zona e gustare, nei periodi opportuni, le pietanze che si preparano proprio in occasione delle festività. Ma questo non deve diventare uno sfogo di ansie, preoccupazioni o incertezze che, ahimè, in questo periodo sono molto diffuse e anche comprensibili. Piuttosto, ritengo sia molto prezioso recuperare l’abitudine, che negli ultimi anni si è persa, di preparare qualcosa con le proprie mani per poi regalarlo. Donare il cibo può rappresentare un bel gesto di affetto, perché nel prepararlo c’è il desiderio di allietare una persona, l’impegno nel realizzare cose buone e che abbiano anche un bell’aspetto. Se a tutto questo si aggiunge l’attenzione ai metodi di cottura, la cura nella scelta degli ingredienti e l’adeguata conservazione, il risultato non può che essere un grande gesto d’amore!

In conclusione, direi che visto che per l’attività fisica non “abbiamo mai tempo”, potremmo approfittare per fare un po’ di movimento, ognuno secondo le proprie possibilità, sia per aiutare la mente ad ossigenarsi e ad allontanare le preoccupazioni, sia per smaltire qualche extra.

Buon Natale e sereno anno nuovo a tutti 

Dott.ssa Deborah Di Agostino, biologa nutrizionista

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