Il Pd querela Tamburri (M5s). La replica: “Ho fatto una critica politica”

Dopo l’annunciata querela da parte del Pd nei confronti del consigliere comunale M5s, Massimo Tamburri, è arrivata la replica del diretto interessato.

“Ringrazio per l’annunciata querela – un’attenzione e un’indiscutibile certificazione di qualità della mia attività politica che forse non merito – l’ineffabile onorevole Agostini, quello famoso per il dito medio in Parlamento rivolto ai Cittadini che chiedevano un limite ai privilegi della casta di quelli come lui. 

Curioso che questa attenzione, questo palese tentativo di censura della critica politica, con la tattica del manganello leguleio a tutto campo che il suo partito ha tristemente abbracciato negli ultimi tempi, curioso che sia arrivata esattamente il giorno dopo che, nel Consiglio Generale dell’ente pubblico Piceno Consind, ho chiesto lumi sulla gestione di questo ente, perlopiù da parte della sua area politica, che negli anni ha generato decine di milioni di euro di debito pubblico, un carotone che gira e gira e che prima o poi colpirà le tasche dei Cittadini dei Comuni della Vallata del Tronto, oltre a paralizzare l’attività di un ente che potrebbe avere un ruolo importante nella gestione delle attività industriali e dell’occupazione conseguente.

Curioso che la veemenza e lo scandalo da educanda che il deputato dal dito medio facile mostra per un commento facebook di critica politica non li abbia mai mostrati per questa gestione – fatti, soldi pubblici, non parole -, una storia in cui tra l’altro ha un ruolo centrale un altro ex-sindaco di Offida come lui, tal Longino Carducci, se è vera la documentata – ma per me incredibile – ricostruzione delle vicende del Consind che fa l’avv. Giulio Natali nel suo Libro bianco. Secondo Natali il suddetto si sarebbe trovato all’interno del Comitato Direttivo di questo ente pubblico mentre si lavorava sui bandi e sui contratti che hanno generato quel debito, accordi portati avanti e sottoscritti nonostante il parere negativo dell’Autorità di Vigilanza dei Lavori Pubblici, e ora lo ritroviamo ai vertici della Picena Depur, una società privata, a reclamare quel credito.

Ovviamente speriamo tutti per il bene del nostro territorio che l’inchiesta si riveli infondata, ma con il nostro portavoce in Consiglio Regionale Peppe Giorgini ci siamo sentiti in dovere di allertare le autorità competenti per verificare eventuali danni per la salute dei Cittadini, l’ambiente e l’economia del territorio che rappresentiamo. Quella che loro considerano diffamazione per noi del Movimento è un dovere dei rappresentati politici. Qualcuno sbaglia di grosso, vedremo chi, verificherò di persona in che Paese viviamo. 

Preciso il mio pensiero, che, aldilà del clima avvelenato di una discussione rivoltante, è ovviamente una critica politica: non penso che tutti i votanti e gli iscritti del pd condividano la “cultura mafiosa”, ho tanti amici che votano il pd, per ingenuità o nostalgismo, e io stesso in passato qualche volta ho votato qualcuna delle metamorfosi di questo partito, in disperata funzione anti-berlusconiana. Ricordo anche che in quegli anni sentivo definire allo stesso modo, con un giudizio politico, Forza Italia, un partito “mafioso”, da parte di tantissimi sostenitori delle varie metamorfosi del pd. 

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Poi ho capito non solo che erano tutti d’accordo, ma – e fatico a credere di essere arrivato a questo pensiero – che il pd è addirittura peggio di Berlusconi, perché più ligio esecutore delle politiche economiche dettate da interessi perlopiù stranieri che stanno distruggendo il nostro Paese da decenni. Ora tra l’altro si sono alleati anche esplicitamente, col famigerato patto del Nazzareno. Mah. Non lo consideravano un partito “mafioso”?

Per non parlare dell’inquietante e assordante silenzio condiviso da quasi tutti i loro esponenti su certe questioni. Per esempio, per rimanere al nostro territorio, quella del Consind richiamata sopra, o anche sul caso Lucciarini.

All’ineffabile Agostini, oltre al – so già inutile – consiglio di occuparsi dei problemi del territorio che dovrebbe rappresentare invece di venire a difendere, al sicuro della sua immunità parlamentare, i suoi sostenitori dialetticamente incapaci, oltre che volgari e senza rispetto per il prossimo, dico anche che al posto suo non mi metterei a fare a gara sul numero di libri letti e che sono tra i milioni di italiani che pensano che ci sia tutta una serie di padri putativi del pd nelle sue varie metamorfosi, da Berlinguer e Moro fino ai Pio La Torre e Piersanti Mattarella da lui stesso citati, che si rivoltano nella tomba a vedere cosa è diventata questa forza politica grazie anche all’operato di quelli come lui.

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