Il Sindaco e l’assessore Stallone incontrano gli esercenti commerciali: fatto il punto sul decreto

ASCOLI PICENO – Sono giorni convulsi e pieni di cambiamenti repentini quelli attuali. Non ultimo il decreto presentato ieri sera dal Premier che ha esteso la “zona rossa” a tutto il territorio nazionale.
Quest’oggi il sindaco Fioravanti e l’assessore Stallone hanno chiesto di incontrare gli esercenti commerciali del centro. Si è provata a far chiarezza, pur restando davanti un provvedimento repentino e non emenato dalla Giunta comunale.

Un meeting atteso e sponsorizzato dall’amministrazione comunale che ha visto la partecipazione di circa una quindicina di imprenditori ascolani. La macro-divisione che è stata fatta ha riguardato il “food” e tutti gli altri.

L’incontro ha avuto come incipit l’interpretazione del decreto, provando a dare delle direttive e delle interpretazioni.
La giunta comunale ha rimarcato l’importanza del rispetto delle distanze di sicurezza e dell’evitare gli assembramenti pubblici.

La vera difficoltà emersa è rappresentata dalla molteplicità e varietà delle attività coivolte, ciascuna con le proprie criticità. Il DPCM, ad esempio, ha aperto una problematica annosa per chi svolge il mestiere di parrucchiere o estetista o benessere in generale. Le attuali disposizioni, unite al normale svolgimento del lavoro, non consentono di mantenere la distanza di un metro; pur non essendo tra le attività “colpite” dal provvedimento del Governo centrale.

La divisione è stata netta e spontanea tra chi vuole la serrata collettiva e chi vuol mantenere l’attività aperta per non far mancare dei servizi ai cittadini. Quest’ultimi, soprattutto, hanno espresso il timore di venir abbandonati rispetto a chi ha un lavoro da dipendente.

Il sindaco ha chiarito che una possibile ordinanza (di chiusura) non aprirebbe le strada ad eventuali agevolazioni dello Stato. L’unica apertura – condivisa – c’è stata sulla possibile estensione della fascia oraria di apertura dei market (8-22). Questa eventualità aiuterebbe i negozianti – oltre i “normali” cittadini – a fare la spesa in orari in cui non sarebbe presente la – ormai quotidiana – fila al di fuori del supermercato. Il tutto sarebbe da considerare come un’attenzione particolare per evitare sempre l’affollamento collettivo.

La vera paura – e contraddizione – riguarda la natura interpretativa del DPCM. Ad oggi, per rendere il tutto più chiaro, il dispositivo non vieta a questi esercenti di stare aperti, tuttavia un possibile cliente – che non rientrerebbe nelle casistiche della “libera circolazione” – rischierebbe di vedersi recapitare (all’uscita dal negozio) una sanzione…

L’amministrazione comunale resta sempre vigile circa le eventuali (ed attese) manovre a sostegno dei cittadini (la sospensione-bonus bollette o tasse generali…) e varerà una delibera per favorire – ed indicare – la somministrazione di alimenti solamente attraverso “l’asporto”.

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