In corsa per le Marche: candidati a confronto – Piero Celani

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Spazio ai candidati in corsa per le regionali. Oggi parliamo con Piero Celani, candidato di Forza Italia a sostegno di Francesco Acquaroli.

Le Marche in una parola.

Strategia. Bisogna proiettarsi nel futuro a partire da una base strategica univoca che restituisca alla nostra regione il ruolo di protagonista che merita nello stivale.

Il Piceno è unito o ancora terra dei campanili?

Sono un grande sostenitore del cosiddetto “popolo Piceno”. Tutti gli eventi che ho posto in essere da sindaco di Ascoli Piceno si sono incentrati sulla cultura e sulle peculiarità delle nostre origini preromane. Ma la stessa cosa va detta di San Benedetto, con la sua cultura marinara egualmente importante e che deve andare a braccetto con le varie identità dell’entroterra.

Sisma. Da dove ricominciare?

L’azione del governo regionale, in questi cinque anni, è stata a dir poco insufficiente. La cosa peggiore è che un evento così straordinario è stato affrontato con dannoso senso di ordinarietà. Bisogna ricominciare dalla cultura e dalla società che si sta perdendo. Ripartire dalla base normativa, che deve fare riferimento a una legge snella, non più di sette od otto articoli per l’assegnazione dei contributi e la veloce ricostruzione. Il commissario deve essere un politico locale, che comprende appieno le necessità di un territorio devastato.

Sanità. Quali prospettive per la provincia?

Il Piceno necessita di una nuova sanità che si prenda cura dei più deboli e che quindi sia accessibile per tutti e radicata nei territori. Occorre potenziare i due ospedali di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, con nuove specializzazioni sanitarie. Occorre anche ripristinare i presidi dell’entroterra e realizzare l’Azienda Sanitaria Marche Sud.

Turismo. Quali progetti concreti per il Piceno?

Per quanto riguarda la costa, è necessario elaborare e mettere in pratica un nuovo ed efficace piano di marketing, che diffonda la cultura marinara. In altre parole, non possiamo fare affidamento unicamente su mare e sabbia. Per l’entroterra, invece, bisogna guarda all’ambiente, sviluppando varie forme di turismo esperenziale, creando circuiti e facendo rete anche con le particolartà storiche e folcloristiche di ciascun territorio. Infine, il turismo termale: da noi Acquasanta rappresenta un patrimonio inestimabile.

Covid e crisi occupazionale. Come porre freno alla minaccia di disoccupazione?

Il lavoro lo creano le imprese, quindi serve un piano di sviluppo industriale che renda il nostro territorio attrattivo per i mercati internazionali. In questo senso sarà necessario migliorare l’accesso al credito, per la grande impresa tanto quanto per l’artigiano e il piccolo commercianti. Infine, la battaglia delle battaglie: l’implementazione delle infrastrutture, che possono collegare le Marche e il Piceno con il resto d’Italia. Oltre alla terza corsia per l’A14, anche il collegamento con l’Abruzzo, fra Castel di Lama e Teramo, nonchè la pedemontana nel medio entroterra.

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