In una serata tra storia e nostalgia è nata l’idea del “Circolo dei Portodascolani”

evento portodascolani

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una reunion dei portodascolani doc a casa Campanelli. Una festa con torta finale e maxi candeline dei nativi di Porto d’Ascoli, dagli anni Trenta agli anni Sessanta. Solo una festa? no. Durante l’appuntamento di domenica sera i presenti hanno ragionato sulla costituzione del “Circolo dei Portodascolani”, prendendo a modello il “Circolo di Sambenedettesi”, che svolge opera di tutela e riscoperta delle tradizioni e del dialetto sambenedettese.

In fondo le differenze tra le due comunità sono abissali, a cominciare dal dialetto, per non parlare delle origini. Le origini di Porto d’Ascoli, all’epoca Castro Truentum, si perdono nella notte dei tempi, mentre San Benedetto risale al XII Secolo, sebbene gli scavi al Paese Alto facciano supporre che esistesse già nel primo secolo Avanti Cristo. E’ dunque utile riscoprire e tutelare il patrimonio culturale di Porto d’Ascoli che, è stato sottolineato, “non è una frazione di San Benedetto, ma una città nella città”.

Le antichissime origini di Porto d’Ascoli sono descritte nel Dvd realizzato da Enzo Di Lorenzo, che è stato proiettato su maxischermo nel giardino di casa Campanelli sotto gli occhi attenti del vice sindaco Andrea Assenti.

Si sono ritrovati, per il secondo anno, una ottantina di “indigeni”, tra cui il regista Rinaldo Talamonti (tornato dalla Germania), l’ex dirigente del settore anagrafe del Comune Franco Ruggieri, l’ex consigliere comunale Silvino Ruggieri, Egeo Cameli del mitico ristorante “Mattia”, l’architetto Giampiero Lucadei, per l’associazione Porto d’Ascoli al Centro Graziella Maranci, per Occhio Amico PdA Antonio Core e Pasqualino Ruggieri. E poi Paolo Spinozzi, Rinaldo Ruggieri, Vittoriano Capretti, Luciano Maravalle, Francesco Alessandrini, Agostino Medici, Pasquale Isopi, Alberto Benigni, Giuseppe Cameli, Franco Giuliani, l’ex assessore al bilancio Eolo Di Concetto, Antonio Forlì, gli ex dipendenti comunali Lice Verdecchia, Enrico Lucadei e Alessio Panfini.

A fare gli onori di casa, con la solita gentilezza, Tiziano Campanelli e i figli Tablino e Traiano.

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