Inaugurata la rinnovata casa d’accoglienza “Sant’Emidio”

ASCOLI. E’ ufficialmente tornata a disposizione alla città la casa di accoglienza Sant’Emidio, fortemente danneggiata dal sisma del 2016. Grazie all’intervento del Banco Bpm e della Diocesi ascolana, l’edificio torna a nuova vita completamente rinnovato. Le mura della struttura sono state consolidate mediante intona con rete di fibra di vetro, iniezioni a bassa pressione di molte idrauliche a base calce e fasciature in fibra di carbonio, mentre la scala interna, a forma elicoidale, ha una struttura in acciaio e gradini in legno di rovere, che avvolgono l’ascensore panoramico.

Il Vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole evidenzia  che « Questo deve essere un luogo di accoglienza per gli ascolani ma anche per chi vuole essere accolto e servito come un signore e che poi possa fare anche amicizia con tutti. Ho voluto che i preti siano a contatto con le persone per incontrarle e creare un’importante unione tra le parti». Il sindaco Marco Fioravanti ringrazia « Il Banco Bpm e la generosità del presidente Fratta Pasini per questo atto di solidarietà economica che ha anche una valenza sociale, perché questa casa di accoglienza genera anche una speranza da un punto di vista psicologico e sociale nei confronti dei nostri concittadini. Con questi segnali di ricostruzione si danno segnali di speranza del futuro» dice il primo cittadino, « Questa casa è accessibile a tutti, e con l’accesso agli anziani e ai disabili, si da la possibilità anche agli ultimi, ma c’è anche attraverso un approccio innovativo come la domotica e la fibra di carbonio. Non ci dimentichiamo del sostegno importante del Vescovo D’Ercole e ho personalmente dato la massima disponibilità alla Diocesi per un percorso comune in prospettiva futura».

« Qui c’è stato un ottimo impiego della nostra disponibilità e lo sforzo congiunto ha portato grandi frutti» dice il presidente di Banco Bpm Carlo Fratta Pasini, « L’esperienza degli eventi sismici, in molte occasioni, ha creato difficoltà, ma altre volte ha favorito la ricostruzione e la ripresa dell’economia nei territori colpiti. La voglia di riscatto che ho notato in questo territorio, mi fa pensare che  questo sisma si possa ascrivere in questa seconda eventualità»  Il direttore dei lavori Christian Rubino spiega come si è intervenuti nell’opera di ricostruzione. « Ci siamo concentrati su interventi di tipo strutturale, perché l’edificio era gravemente lesionato. Abbiamo eliminato tutte le strutture in cemento armato costruite in passato e poi siamo passati ai primi interventi di consolidamento sulle murature e sulla cura delle lesioni, il tutto nel pieno rispetto del bene, visto che è vincolato» spiega Rubino, «Sono stati realizzate strutture in legno, più leggere, ma ancorate perfettamente alla struttura. Poi abbiamo ammodernato le camere già esistenti, dando molta importanza all’accessibilità alle persone con disabilità, perché le parti comuni sono totalmente accessibili a tutti».

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