“Io e Piunti salvammo la Provincia”, Celani bacchetta Capriotti e tende la mano al sindaco

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Strascichi del Consiglio comunale di sabato 25 novembre. L’ex presidente della Provincia di Ascoli Piceno Piero Celani non ci sta alle dichiarazioni del democrat Tonino Capriotti sul buco della Provincia. “Per il Pd, repetita non iuvant, e vi spiego il perché”, attacca Celani. “Leggo infatti che nel corso dell’ultimo Consiglio comunale di San Benedetto, il consigliere Tonino Capriotti, consigliere provinciale nominato dal Pd, ma non eletto dal popolo, ha accusato il sindaco Piunti e quindi il sottoscritto, di aver lasciato, nel 2014, l’amministrazione provinciale con un debito di 33 milioni di euro. Francamente, devo confessare che erano mesi che mi chiedevo , come mai qualcuno del Pd, dopo il presidente attuale Paolo D’Erasmo, non riprendesse il solito “mantra”. Finalmente l’attesa non è stata vana: è arrivato il consigliere Tonino Capriotti, che si è tuffato a gamba tesa sull’argomento, ma ahimè, senza sapere di cosa stesse parlando. Ed allora, per l’ennesima volta (dato che per il Pd, repetita non iuvant), ricordo al consigliere comunale Capriotti, che se fa anche il consigliere provinciale, (nominato dal Pd e non eletto dal popolo), e se esiste oggi il Consiglio provinciale, lo deve al sottoscritto – e poi arriva lo spot per il sindaco Piunti – ed all’allora vice presidente Piunti, che nel 2012 fecero approvare dalla Corte dei conti, dal ministero dell’Interno e da quello dell’economia, il Piano di riequilibrio finanziario decennale, altrimenti, già allora, la Provincia sarebbe andata in dissesto”. Insomma, dopo il riavvicinamento a Piunti dell’azzurro Valerio Pignotti che in Consiglio ha votato tre punti con la maggioranza  anche l’ex presidente della Provincia lancia un segnale al sindaco di San Benedetto. Celani è un fiume in piena: “E lo sa Capriotti perché? Perché nel 2009 la Provincia di Ascoli, che per venti anni era stata amministrata dal centosinistra, aveva contratto mutui per oltre 80milioni di euro, perché c’erano da riconoscere almeno 20milioni di debiti fuori bilancio, perché la spesa corrente era fuori controllo, perché la divisione della Provincia era stata fatta tutta a vantaggio di Fermo, tant’è che con le entrate dimezzate, dovevamo anche pagare i mutui della neonata provincia fermana e rispettare nel contempo il patto di stabilità”.  Tuona Celani: “Mi chiedo: ma dov’era il consigliere Tonino Capriotti (nominato dal Pd, ma non eletto dal popolo) in quegli anni? In vacanza all’estero, o rinchiuso in in una sala cinematografica a vedere chissà quale film sulle province, nel frattempo distrutte dal suo compagno di partito Delrio? E poi vogliamo vedere come mai i debiti sono scesi da 33 a 19 milioni di euro? Presto detto: 10 milioni regalati da “mamma” Regione, il resto incassati con la vendita del patrimonio, vedi la sede della prefettura e palazzo “Catenacci” a corso Mazzini”. La stoccata finale: “Il risultato? Siamo decisamente più “poveri” del 2009. Complimenti per il grande lavoro fatto in questi anni dal Pd. Suvvia consigliere Capriotti (nominato dal PD e non eletto), eviti di fare queste brutte figure, legga prima bene i bilanci della provincia dal 1999 al 2009. E poi meglio concentrarsi di più sui problemi del Pd sambenedettese”.

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