Italia Nostra in campo per Villa Sgariglia. “Serve un recupero che la possa valorizzare”

ASCOLI –  La sezione ascolana di Italia Nostra in campo per il rilancio di Villa Sgariglia di Campolungo. Lo storico complesso fu lasciato in eredità agli Istituti Riuniti e, poi, dopo la soppressione di questi Enti entrata nella disponibilità di Ascoli. Poi il bene venne lasciato in una condizione di degrado e di abbandono.

“La gestione del concessionario, a quanto pare, si è chiusa miseramente ed ora la villa giace nel più completo triste abbandono.  Anche il terreno che si stende splendido ai piedi della villa sino alla  Salaria, giace nel più completo e drammatico abbandono.  È  la dimostrazione ulteriore di come non dovrebbe essere utilizzato il nostro patrimonio.  Un aspetto che rende più inquietante la vicenda è il dover constatare la manomissione dell’integrità dell’ immagine dell’edificio, sfigurata  dalla costruzione dal gazebo” dice il presidente di Italia Nostra di Ascoli Gaetano Rinaldi.

“E’ augurabile che questa segnalazione alla Soprintendenza possa contribuire alla effettuazione degli accertamenti che il caso richiede per chiarire se siano state rilasciare le autorizzazioni che il valore architettonico e storico del bene richiedeva.  A nostro parere, si dovrà fare  tutto il possibile per ridonare all’edificio la primitiva prestigiosa forma architettonica voluta dai nobili committenti e dalla perizia del Giosafatti. Poi si dovrà individuare una forma di utilizzazione intelligente e responsabile del bene,prendendo in considerazione qualcuna delle proposte formulate nel nostro progetto di realizzazione del parco Culturale ed Ambientale delle Nobili Ville Picene, che da tempo la Sezione sta proponendo per consentire una valorizzazione sistemica del nostro prestigioso patrimonio nel rispetto di quattro principi fondamentali e cioè “la tutela attiva, la conservazione, la fruizione responsabile e la creazione di nuova cultura per la società della conoscenza, della innovazione e della tolleranza” prosegue Rinaldi.

“E’ augurabile che se si dovesse procedere all’alienazione di questo prestigioso patrimonio, si faccia tutto il possibile per assicurarne una modalità di fruizione che permetta la conservazione della sua integrità, non omettendo, in ogni caso, il coinvolgimento della Scuola di Architettura di Ascoli, che, in merito, potrebbe fornire sicuramente sapienti pareri e suggerimenti” conclude l’esponente di Italia Nostra.

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