Italia Viva Piceno propone alcune idee per il rilancio dell’agricoltura

tutela_del_suolo

Italia Viva del Piceno propone alcune idee per il rilancio dell’agricoltura nel Piceno.

“La riflessione fatta da gruppo agricoltura del Piceno è partita da un coacervo di problematiche che sembra difficile districare, specie in un momento come l’attuale che ci vede tutti preoccupati del nostro futuro, anche nella insicurezza di un domani fisico. E’ opportuno ricreare un tessuto di piccole aziende agricole che operino sul territorio e che subentrino ai coltivatori diretti, ai contadini, alle piccole aziende agricole che ormai sono in fase di chiusura o allentamento o altro e ci piacerebbe ricreare pertanto una Piccola Proprietà Contadina” dicono i renziani.

“Mentre la fase successiva dovrebbe prevedere una sorta di tutela del territorio, parlando sempre di piccole proprietà contadine che permetta loro di mettersi insieme per la produzione e trasformazione dei loro prodotti; per  la quale sarà utile creare protocolli di produzione e trasformazione” spiegano.

“Ecco la prima proposta concreta per un rinnovamento del comparto agricolo. Istituzione di un fondo nel Bilancio Statale di indicativamente 4 miliardi da utilizzare: un finanziamento di 100.000 euro a fondo perduto per l’acquisto del terreno e dei primi macchinari essenziali; finanziamento destinato alle nuove start-up che non precluda l’accesso ad altri finanziamenti eventualmente esistenti e non a fondo perduto e che riguardi l’acquisto di terreni già utilizzati come agricoli da parte di anziani coltivatori che desiderano ritirarsi” proseguono

“Agevolazioni fiscali per i primi 5 anni, sburocratizzazione dell’iter a fronte di un progetto validato da una Associazione di Categoria riconosciuta seguendo poche semplici regole. Per aderire alla proposta serviranno: iscrizione al fondo pensionistico INPS di categoria; apertura partita IVA, anche subentrando alla partita IVA già  esistente e presentazione di un progetto d’impresa che comprenda:

  1. Individuazione del terreno (già classificato agricolo)  non superiore ai 5 ettari

  2. Impegno a non chiedere per almeno 30 anni il cambio di destinazione d’uso e dedicarsi all’agricoltura come lavoro prevalente per lo stesso periodo

  3. Tipo di coltura e/o di allevamento

  4. Potenziale mercato a cui si intende riferirsi

  5. Macchinari occorrenti per poter iniziare

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Mercorelli (M5s): "Il Covid Center di Civitanova è sbagliato, Ceriscioli spreca solo soldi"

Articolo Successivo

"Troppo tempo per le verifiche di vulnerabilità, il Pd presenta un'interrogazione