La Finanza di Ascoli scopre un’evasione fiscale da 15 milioni di euro. Un 62enne denunciato

ASCOLI – È una vicenda di “Esterovestizione” quella scoperta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli che ha portato alla denuncia di un locale imprenditore 62enne per i reati previsti dagli articoli 5 “Omessa dichiarazione” e 10 “Occultamento o distruzione di documenti contabili” contemplanti, rispettivamente, la reclusione da un anno e 6 mesi a 4 anni e da un anno e 6 mesi a 6 anni – in relazione a simulazioni sulla gestione di tre società, tutte esercenti l’attività del commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, che hanno determinato un’evasione fiscale  per 15 milioni di euro.

Bulgaria ed Emirati Arabi i Paesi “prescelti” , dove l’imprenditore aveva localizzato la loro residenza fiscale che, a seguito dei mirati approfondimenti investigativi, si è rivelata del tutto fittizia e finalizzata al solo conseguimento di indebiti vantaggi discendenti dai regimi di tassazione più vantaggiosi rispetto a quelli nazionali, garantiti dai cosiddetti “Paesi a fiscalità privilegiata”.

Il soggetto ascolano, tramite le società “estere” acquistava prodotti alimentari da note aziende italiane, facendoli risultare  transitati fuori dall’Italia e rivenduti poi sul territorio nazionale senza l’applicazione dell’Iva  a pregiudizio degli operatori onesti.

L’acquisizione della copiosa documentazione amministrativa ha consentito alle Fiamme Gialle di individuare gli elementi idonei a riconoscere un’avvenuta “esterovestizione” di tutte e tre le società che, pur avendo una formale sede al di fuori del territorio nazionale, venivano, di fatto, gestite ed amministrate ad Ascoli.

A conclusione delle tre verifiche fiscali intraprese nei confronti delle due società con sedi dichiarate in Sofia e di quella a Dubai, l’Agenzia delle Entrate segnalò una massa impositiva da ricondurre a tassazione di 15 milioni di euro, con connesse violazioni all’Iva. corrispondenti a 1,5 milioni di euro.

Un ulteriore, prezioso supporto alle indagini è arrivato dal “recupero” dei dati informatici contenuti in diversi computer aziendali, utilizzati per la gestione di tutte le attività societarie, che le Fiamme Gialle di Ascoli Piceno hanno estrapolato attraverso i propri militari.

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