L’Ascoli piace, i tifosi si divertono: è la vittoria delle idee di mister Aglietti

Il trionfo delle idee.

Il successo per 2-0 di ieri sera contro il Vicenza è ancora vivo negli occhi dei tifosi. Non solo per i primi tre punti conquistati in campionato, quanto soprattutto per il modo in cui è arrivata la vittoria.

Un calcio così spumeggiante ad Ascoli non si vedeva da tanto – troppo – tempo. Per qualcuno addirittura dall’epoca di Giampaolo. Paragone forse azzardato, ma chissà poi quanto. Perché la squadra messa in campo da mister Aglietti è davvero bella a vedersi. Compatti e sicuri in difesa, agonistici e ‘rognosi’ a centrocampo, vivaci e imprevedibili là davanti.

L’avevamo detto dopo il pareggio contro il Trapani (guarda qui): i tre 1-1 consecutivi avrebbero acquisito importanza fondamentale se a seguire ci fosse stata una vittoria. E il 2-0 inflitto al Vicenza è oro colato per i bianconeri. 6 punti in classifica, squadra ancora imbattuta e con la seconda miglior difesa del campionato (3 gol subiti, solo il Pisa ha fatto meglio con appena una rete incassata). Ed è forse questa la statistica più importante a lungo termine: perché si sa, se si prendono pochi gol si perdono poche partite. Lo scorso anno dopo 4 partite l’Ascoli ne aveva incassati 6, il doppio di quest’anno. E alla fine chiuse il torneo con 64 gol subiti, seconda peggior difesa di tutto il campionato dietro all’Avellino (66). La Virtus Entella di Alfredo Aglietti invece ne incassò appena 40, meno di uno a partita, e solo Crotone (poi promosso in A), Cesena e Novara (ai playoff) terminarono il torneo con meno gol subiti (nell’ordine 36, 37 e 35).

Il giorno della sua presentazione gli fu chiesto quale fosse la prima cosa da migliorare nell’Ascoli. Mister Aglietti rispose senza titubanza: “Incassare meno reti”. Con la Spal solo un eurogol di Pontisso ha freddato Lanni, la Pro Vercelli è arrivata al pari a tempo scaduto e ieri il numero uno bianconero è stato spettatore non pagante. Il merito è certamente di tutta la squadra, con un doveroso tributo alla linea difensiva. Le linee guida tracciate da Aglietti sembrano già essere state recepite da tutti i ragazzi.

I più anziani fanno i leader: Mengoni è una diga là dietro, Bianchi un capitano aggiunto, Cacia il solito bomber implacabile. Se poi si aggiunge la corsa infinita di Mignanelli, la straordinaria fame di Carpani, il talento cristallino di Cassata e l’imprevedibilità del duo Gatto-Orsolini il gioco è fatto. L’Ascoli piace e il pubblico si diverte. Prima vittoria stagionale, prima festa al Del Duca. Al futuro si può guardare con ottimismo, ma guai a fare voli pindarici: piedi per terra e testa bassa, solo così il popolo bianconero potrà togliersi qualche soddisfazione.

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