Le forme del travertino, 13 sculture in via Ceci fino al 4 settembre

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E’ stata inaugurata ieri “Le forme del travertino”, spazio espositivo a cielo aperto sito in via Ceci che ospiterà tredici sculture in travertino fino al prossimo 4 settembre.

La città di Ascoli Piceno rinnova così il patto secolare stretto con i territori circostanti da cui prende in “prestito” la sua materia prima, il travertino, restituendola alla vista di tutti tramite le straordinarie opere di artisti e artigiani. Questa mostra è il frutto di un’allenza artistica tra Acquasanta Terme, che mette a disposizione per la prima volta la sua preziosa collezione di sculture e Ascoli, che chiude al traffico uno dei piu’ importanti snodi del suo centro storico, trasformato per l’occasione in una grande galleria d’arte.

UN PO’ DI STORIA – Un millennio fa i maestri scalpellini del nord Italia furono chiamati ad Ascoli per affiancare gli scultori locali nell’edificazione di quello che è giunto a noi come uno dei più affascinanti centri storici italiani. Oggi il territorio piceno, che può vantare i maggiori maestri nella lavorazione del travertino, continua a ospitare scultori provenienti da tutto il mondo, mossi dal desiderio di conoscere le caratteristiche di questa pietra ed i luoghi da cui viene estratta. Nel simposio di Acquasanta Terme, artisti, artigiani e abitanti del posto, vivono insieme un’esperienza creativa fatta non solo di scultura, ma anche di dialogo di poesia e di musica. La cava che ospita il simposio è un teatro naturale ed il travertino è il protagonista principale di questo “spettacolo scultoreo”. Nella cava i suoni emessi dalla pietra, spaccata dalle mazze, dai picconi, dagli scalpelli e tagliata dalle mole, sono amplificati producendo un costante e suggestivo effetto acustico. La polvere prodotta dal lavoro simultaneo di più scultori sale verso l’alto creando uno schermo sul quale i raggi del sole disegnano forme luminose.

In pochi giorni un blocco di travertino si trasforma in opera d’arte, ma non è la sola cosa a modificarsi: la natura, lo spirito e la pietra “viva” dell’entroterra piceno plasmeranno anche l’animo dell’artista.

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