Le Iene, un servizio su Enzo Rendina: “Due giorni in carcere trattato come criminale”

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Nella serata di ieri sul programma “Le Iene” è andato in onda un servizio su Enzo Rendina, l’uomo di Arquata del Tronto arrestato poiché non voleva lasciare il proprio paese.

“Mi hanno interdetto per tutto il territorio di Arquata – ha affermato Rendina alla giornalista Giovanna Nina Palmieri – ancora non ho elaborato tutti i lutti che ho avuto. Quel 24 agosto io stavo ancora guardando la tv quando ad un certo punto ho sentito un forte boato. Ho avvertito soltanto la parte finale del sisma. Sentivo bambine, mamme, persone anziane che strillavano e chiedevano aiuto”. Prosegue Rendina: “All’indomani del sisma mi sono fatto una capanna vicino alla mia abitazione, ma purtroppo il terremoto del 30 ottobre ha devastato tutto. Sono andato a dormire in una tenda della protezione civile, sempre ad Arquata. Ma poi mi è stato riferito che lì non potevo più stare”.

I primi di febbraio l’arresto: “Io quando penso a una casa in muratura mi viene un malessere, che non riesco a gestire – dice Rendina – i carabinieri li avevo avvertiti: se volete che da qui me ne vado mi dovrete mettere le manette. E così è stato. Sono stato due giorni in galera come un criminale. Ho passato quelle due notti senza dormire, sopra uno sgabello per vedere quel poco che si vedeva dell’esterno”.

Nel corso del servizio è stato anche intervistato il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci: “Hanno fatto bene ad arrestare Rendina, lui è stato un privilegiato – ha affermato Petrucci – non potevo dare a lui il container, altrimenti me lo avrebbero chiesto tutti i cittadini. Vi assicuro che quando saranno realizzate le casette Rendina sarà il primo ad averla”.

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