Le riflessioni di un operatore sanitario: “Basta parole, adesso servono i fatti”

Un operatore sanitario, che vuole restare anonimo, commenta l’attuale situazione sanitaria nel Piceno descrivendo tutte le situazioni che gli operatori del settore stanno vivendo.

Apprendo dalla stampa locale che il gruppo di maggioranza del Comune di Ascoli Piceno ha presentato una mozione a sostegno del personale sanitario dell’Area Vasta 5. Si parla di personale sanitario che sta soprattutto in questa seconda ‘ondata’ pandemica svolgendo un lavoro impressionante, con un impegno immane e con grande spirito di sacrificio. Nel documento si afferma che l’Amministrazione è sempre stata al fianco del personale sanitario esaltandone i meriti ed elogiandone il coraggio e l’impegno fin dall’inizio dell’emergenza . Si parla di prezioso lavoro ed enormi sacrifici quotidiani e che i citati operatori meritano maggiore risalto e la giusta riconoscenza da parte di tutte le componenti della società .

Sono perfettamente d’accordo con loro…e ci mancherebbe altro. Ritenendo di interpretare il sentimento della generalità dei colleghi, vi ringraziamo……approviamo tutto….ma gli operatori sanitari avrebbero bisogno di ben altro. 

Basta eroi , coraggio , dedizione , sofferenza….. Essi hanno bisogno che alle tante parole si dia seguito a fatti concreti…

Gli operatori della sanità hanno bisogno che la politica (Comunale, Provinciale, Regionale e Nazionale) capisca che, in questa seconda “ondata” pandemica, i dipendenti vogliono lavorare in assoluta sicurezza, per gli utenti e per loro stessi . Questo, purtroppo, nella nostra Area Vasta 5 non sta avvenendo.

La Regione Marche nell’ondata di marzo ha applicato il Piano Pandemico Regionale modificato con Delibera Regionale 523 del 05.05.2020 (che alleghiamo).

Tale Piano è servito per rimodulare ed ampliare l’offerta dei posti letto presso le strutture ospedaliere pubbliche del SSR, al fine di garantire le attività di ricovero dei pazienti affetti da Covid-19 nei setting assistenziali di terapia intensiva, semi-intensiva, internistica con indirizzo infettivologico/pneumologico e post-critica, sospendendo temporaneamente le attività assistenziali procrastinabili, non urgenti, di ricovero/ambulatoriali e decentralizzando quelle di chemioterapia verso strutture più prossime al cittadino.

La Regione Marche quindi dispose:

A) Al fine di garantire il riavvio delle attività sanitarie non urgenti presso le strutture del SSR,  ha individuato i locali della Fiera di Civitanova Marche (MC) quale sito da destinare alla realizzazione di una struttura ospedaliera temporanea per la gestione dell’emergenza da COVID – 19 ( 84 posti letto ) consentendo  l’aggregazione in parallelo dei pazienti COVID-19, limitando pertanto il numero di operatori sanitari da impiegare per l’assistenza e facilitando le necessarie attività di monitoraggio dei pazienti . Questa struttura  a marzo non è stata nemmeno necessaria aprirla. Oggi invece è aperto 1 solo modulo con 14 P.L. (per mancanza di personale) ed è notizia di tutti i telegiornali nazionali che se ne dovrebbe donare 1 alla Regione Umbria (per solidarietà) con loro personale….

B) Ha individuato le strutture pubbliche con U.O. di Malattie Infettive  “Ospedali Riuniti Marche Nord” Pesaro, Ospedali Riuniti Ancona, Presidio Unico Area Vasta 4 Presidio di Fermo) dove convogliare i pazienti positivi.

C ) Ha individuato le strutture pubbliche con percorsi covid riattivabili in emergenza epidemica :   AV 2 Stabilimento Senigallia –Jesi ;    AV 3 Camerino – Civitanova ;    INRCA Stabilimento di Ancona ;  AV 5 Stabilimento San Benedetto del Tronto e sezione distaccata (ex malattie infettive ) Stabilimento di Ascoli Piceno

Il Punto Nascita della struttura ospedaliera di Civitanova Marche (PU AV3) è stato dedicato, mediante percorsi sicuri ed isolati, alle donne in gravidanza COVID-19 positive .

Nella riunione della nuova Giunta Regionale del 30.11.2020, tale Piano è stato di nuovo approvato , reiterandolo…. Tale Piano prevedeva e prevede azioni precise e connesse all’andamento dei contagi (declinato dai PEIMAF la cui redazione è individuata in capo ad ogni Area Vasta ). Nella provincia di Ascoli Piceno le indicazioni erano chiare e coerenti : separando i due ospedali individuando due percorsi diversi ( San Benedetto solo pazienti Covid e Ascoli P. per tutte le altre funzioni “pulite”) e anche in merito alle RSA non esistono , per l’AV5, indicazioni relative al loro utilizzo per pazienti Covid.

 Nella seconda ondata, quella attuale, però, QUESTO TIPO DI ORGANIZZAZIONE, PURTROPPO PER GLI UTENTI E PER GLI OPERATORI SANITARI, NON E’ STATO APPLICATO….

All’apertura della sezione distaccata (ex Malattie Infettive) nello Stabilimento di Ascoli Piceno Covid , non è succeduta l’apertura di un Ospedale Covid come a Marzo e questo ha portato ad una commistione (covid – no covid ) nei due plessi Ospedalieri che ha avuto come risultato una confusione tra percorsi puliti e sporchi, difficoltà pazzesca nel confinare le zone calde da quelle fredde, difficoltà nel definire e stabilire i percorsi di decontaminazione per gli operatori. Tale scelta ha comportato un’impennata dei Covid positivi nella nostra Provincia (da Covid free siamo passati ad oltre 3600 persone positive) mentre a marzo abbiamo dato assistenza ad utenti del Nord della nostra Regione (pur essendo allora la parte Nord del territorio regionale catalogabile in “zona rossa” ) e a quelli provenienti dall’Emilia Romagna. Ora, nonostante l’apertura di un padiglione del Fiera Hospital di Civitanova, non abbiamo più nulla da offrire alla nostra popolazione.

A primavera avevamo avuto “solo” 5 operatori positivi; ora, con questa organizzazione, abbiamo superato abbondantemente i 90 che, con l’aggiunta di 11 medici e personale delle cooperative e gli addetti alla pulizia, abbiamo superato i 150 operatori positivi.

La minore attenzione agli ingressi ha permesso, inoltre, la presenza di utenti e accompagnatori nei servizi e negli ambulatori (cosa che non avveniva a marzo). Ciò ha portato alla positivizzazione di altri 15 operatori sanitari.

Per entrare nel merito questa è l’attuale situazione nell’Area Vasta 5:

Ospedale di Ascoli Piceno 

18 P.L. covid ex palazzina Malattie Infettive Ascoli Piceno ; 13 P.L.  covid  Murg di Ascoli Piceno ; 9 P.L. covid  P.S. Ascoli Piceno ; Pneumologia chiusa con personale spostato al’ ex palazzina Malattie Infettive Covid ; Cardiologia chiusa per breve periodo in quanto dentro vi erano pazienti covid e no covid con 6 operatori positivi ; Day Hospital spostato nell’ala dove c’era il reparto Urologia (4° piano) ; Urologia chiusa da oltre sei mesi.

Medicina ovest chiusa con dentro, nei giorni precedenti, pazienti positivi e non positivi che per disposizione della D.M.O venivano assistiti con lo stesso personale. Ciò ha portato alla positivizzazione all’interno del reparto di 8 Infermieri, 4 Oss e 1 Coordinatrice (totale 13 operatori) con conseguente blocco dei ricoveri con spostamento degli eventuali pazienti alle cliniche private.

RSA Offida  1 piano Covid e 1 piano no covid  con 8 infermieri e 4 Oss positivi .

Ospedale San Benedetto del Tronto

8 P.L. covid  O.B.I  SBT ; 30 P.L. covid Geriatria  SBT

E da domenica 15.11.2020 :

12 P.L. covid Murg  SBT ; 15   P.L. covid  Medicina  SBT .

RSA Ripatransone  ( da convertire Covid  ) chiusa e vuota per mancanza di personale ( on 2 operatori positivi).

Chiaramente nei reparti Covid (sia Ascoli Piceno che San Benedetto del Tronto) il personale dedicato all’assistenza si è moltiplicato (dove c’erano 15 operatori sanitari ora ve ne sono  30) in quanto vi sono delle norme da rispettare. Si passa infatti da un’assistenza semplice ad una intensiva o subintensiva con tempi assolutamente diversi (da 120 min. per paziente ad oltre 600 min. per paziente) con il rispetto dei tempi di vestizione e svestizione (DPI di protezione) e il rispetto dei tempi cui portare i DPI (max. 4 ore).

Tale obbligatoria organizzazione ha comportato una grave carenza di personale non implementabile  anche per l’immensa difficoltà di reperire sul mercato operatori sanitari. In merito, basti pensare che il servizio personale, su 700 professionisti contattati tramite PEC e @mail , è riuscito ad ottenere unicamente la disponibilità di 12 operatori, peraltro per l’1 dicembre 2020.

Chiediamo uno specifico incontro al Presidente i Regione Marche Dott. Francesco Acquaroli, all’Assessore Regionale alla Sanità Dott. Filippo Saltamartini, alla Direttrice ASUR Dott.ssa Nadia Storti e al Direttore dell’Area Vasta 5 Dott. Cesare Milani.

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