“Leadership e Innovazione: Storie ed Esperienze”, presentati i risultati dell’iniziativa di Confindustria

ASCOLI  Si è tenuto il primo webinar del progetto Leadership e Innovazione, uno dei nuovi servizi gratuiti messi in campo da Confindustria Centro Adriatico per supportare e favorire le imprese nell’affrontare le sfide della digitalizzazione. Un articolato percorso che parte dalle esperienze e dalla necessità di ritornare alle “origini della creatività” come riporta Antonio Perfetti, ideatore del format, che parte dalla condivisione delle storie e delle esperienze.

“Siamo partiti già da qualche mese e in un contesto completamente diverso, ma oggi la riprova della bontà del nostro lavoro è dimostrata dal fatto che quelle sfide allora individuate ed affrontate sono state determinanti in questo periodo di covid-19” dichiara in apertura il Presidente Simone Mariani.

“Un titolo palindromo perché leadership è innovare, ma anche l’innovatore diventa leader nella sua comunità. Ecco che, come Confindustria già da qualche tempo abbiamo creato favorire questi percorsi alla cui base il tema centrale è la questione delle risorse umane. A prescindere dalle soluzioni tecnologiche abilitanti, anche quelle che sono a nostra portata facilmente, senza una forte apertura al cambiamento a tutti i livelli non riusciremo a portare questa rivoluzione digitale all’interno delle imprese”.

Tre le sfide innovative, analizzate, risolte e quindi presentate nel webinar dai loro stessi protagonisti.

La prima per ordine di stato di avanzamento, ha visto coinvolta la Casa di Cura Villa Anna SpA – da cui il nome del progetto “Annabel” – dove il Direttore Amministrativo Giuseppe Buonarrota, supportato da colleghi di altre aziende ha portato a termine un progetto di telerefertazione digitale, con grande utilità per la struttura che ottimizza risorse e spazi, e pazienti che risparmiano ulteriori viaggi inutili disponendo della loro cartella digitale e dispongono di altri servizi che prima non avevano.

Il progetto “Monteprandone Digitale” è stato quindi risolto dalla Mecaer Aviation Group, azienda leader nel settore elicotteristico per progettazione di interni e manutenzioni. A coordinare i lavori il Plant Manager Giovanni Verrazzo, che grazie al supporto degli altri partner del progetto, ha potuto aumentare notevolmente la velocità di attraversamento della commessa di lavoro sulla base di processi di digitalizzazione paperless.

Infine la Frigotecnica Internazionale, capitanata dal Sales Manager Paolo Lucci, leader nel settore componenti ed impianti frigoriferi per la refrigerazione, surgelazione e conservazione di prodotti alimentari. Il progetto “Global Blue Bear” con il team, ha non solo dimostrato che con l’innovazione digitale è possibile liberare risorse da reinvestire in formazione e in infrastrutture digitali.

“Un progetto che nella sua semplicità è ancora eccezionalmente attuale e che pertanto ripeteremo sicuramente nel 2020-21” sottolinea il Presidente Simone Mariani nel salutare e ringraziare la Camera di Commercio delle Marche, per aver sostenuto il progetto, come pure l’UNIVPM, per il contributo e l’invito a proseguire ulteriori collaborazioni, e Confindustria Marche, rappresentato dal Direttore Paola Bichisecchi, per gli interessanti spunti ed interventi nel programma.

Il Presidente, Gino Sabatini ricorda che le Marche, nonostante le difficoltà, “la carenza di risorse rispetto ad altri Paesi e la mancanza di un quadro unitario nazionale”, restano l’emblema del “Bello e del Ben Fatto” citando uno famoso studio di Confindustria. “Mettendo la persona al centro sarà possibile superare questa fase” ribadendo che la Camera si adopererà ancora su questo fronte.

Il Rettore Prof. Gian Luca Gregori ha portato lampanti esempi di innovazione e spiegato come le diverse tipologie di innovazione si calano nei processi. “Se funziona è già obsoleto” dichiara in apertura “il ruolo delle organizzazioni cambia e l’innovazione rende leader chi riesce a mixare le risorse che incidono sull’innovazione, interne, ma oggi più che mai esterne, affinché si creino le condizioni perché l’innovazione si realizzi” richiamando anche ruolo strategico dell’Università.

Confindustria Centro Adriatico aveva richiesto che gli imprenditori lavorassero ai progetti più intelligenti, più verdi, più connessi e più vicini alle risorse umane, e “questi tre interessanti e concreti casi aziendali – come sottolineato anche nelle conclusioni dal Direttore Regionale Paola Bichisecchi – hanno dimostrato che questa sfida non solo è auspicabile, ma che può passare dalla sperimentazione alla prassi, e che può essere ripetuta altrove essendone già dimostrata l’efficacia”.

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