L’Ugl festeggia la Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera

Proseguono le iniziative della UGL di Ascoli Piceno. Dopo aver organizzato l’8 Marzo un incontro con le donne dell’organizzazione dal titolo “donne di valori, donne di lavori” e il 13 Marzo con una manifestazione a Piazza Roma ad Ascoli Piceno dal titolo “Lavoro è PartecipAzione” alla presenza dei Segretari Nazionali Antonio Spera ed Ezio Favetta oggi  17 Marzo presso la sede provinciale dell’UGL si terrà un incontro per festeggiare la “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”. La nascita dello Stato Italiano, avvenuta in seguito alla proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861 a Torino, prevedeva il primo Parlamento Nazionale eletto secondo il sistema censitario e Vittorio Emanuele II veniva dichiarato re d’Italia “per grazia di Dio e volontà della nazione”. I simboli dell’Italia unita, quali l’inno nazionale e la bandiera italiana, attuali ancora oggi, derivano in gran parte da quelli usati nel Risorgimento.
Il 12 ottobre 1946 l’Assemblea Costituente dopo ampia discussione a seguito di diverse “candidature decreta quale inno nazionale italiano un testo scritto nel 1897 e ricordato con le parole molto suggestive del primo verso “Fratelli d’Italia” musicato dal genovese Michele Novaro (era infatti necessario sostituire quello in vigore ovvero la “Marcia reale” che il Regno d’Italia aveva ereditato dalla monarchia sabauda in quanto nell’incipit cantava “Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re!”). Il tricolore italiano invece nasce a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento della Repubblica Cispadana decreta che “si renda universale lo stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portasi da tutti”. Nei moti del 1831, nelle rivolte mazziniane, nei moti del ’48 e della concessione delle Costituzioni il verde, il bianco e il rosso diventano il simbolo di una riscossa nazionale da Milano a Venezia, da Roma a Palermo. Quando viene proclamato il Regno d’Italia quindi la bandiera continua ad essere quella della prima guerra d’indipendenza.
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