Macerie sisma, l’avvocato Ceneri: “Danni per 12mila euro al giorno alla Dimensione Scavi”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Se la Provincia di Ascoli Piceno annullasse la determina, potrebbe evitare l’aggravamento del danno arrecato dall’atto amministrativo illegittimo alla Dimensione Scavi, per la sospensione della propria attività, che si attesta in circa 12.000 euro al giorno”, l’ammonimento dell’avvocato Gabriella Ceneri difensore della Dimensione Scavi, la ditta a cui la Provincia ha sospeso, con una determina, l’autorizzazione a trattare le macerie del terremoto (leggi cosa è accaduto QUI). Nella mattinata di martedì 13 febbraio la Ceneri ha avuto un colloquio con Fiorella Pierbattista, segretario dell’ente Provincia, cui ha rivolto un appello per l’annullamento in autotutela della determina, prima di adire al Tar per chiedere la sospensiva del provvedimento. L’appello è stato poi proposto in forma scritta e depositato presso il protocollo della Provincia.
“La determina di sospensione è nulla – tuona la Ceneri –  per la grave lesione dei diritti partecipativi che la legge 241/90 garantisce a chi è interessato dal procedimento amministrativo avviato. Nel caso di specie non sono stati mai comunicati i verbali dei sopralluoghi che sono stati svolti dalla Polizia Provinciale presso il sito e tantomeno o quello del 29 gennaio asseritamente svolto dall’esterno del sito. Anche in precedenza la Polizia provinciale aveva svolto sopralluoghi, come in data 10 novembre 2017, ma non è stato formato verbale sul posto, lo stesso quando la Polizia Provinciale è tornata qualche giorno dopo presso l’azienda a prelevare documenti”.
Continua l’avvocato Ceneri: “Quando in data 20 novembre 2017 ho chiesto l’accesso agli atti del procedimento presso gli Uffici Provinciali per avere copia dei verbali dei sopralluoghi non mi è stato dato nulla. Forse c’è stata un po’ di confusione tra le attività svolte dalla Polizia Provinciale in veste di Polizia Giudiziaria ordinate dalla Procura (coperte dal segreto istruttorio) e quelle ordinate dall’Ufficio, che invece non lo sono: in questo ultimo caso, però, proprio perché detti sopralluoghi costituiscono atti istruttori del procedimento amministrativo, tanto da fondarvi un atto dalle conseguenze così importanti come una diffida, essi devono essere formati nel contraddittorio e comunque esibiti all’interessato, altrimenti il diritto alla difesa viene compresso in modo illegittimo”.
Ancora la Ceneri: “Così come doveva essere dato preavviso all’azienda del provvedimento sfavorevole, mentre la Dirigente ha comunicato le intenzioni del suo Ufficio di sospendere l’attività della Dimensione Scavi solo alla Regione Marche, “al fine di trovare, se necessario, altra idonea soluzione per il recupero delle macerie” . La sospensione dell’attività di un’azienda ad opera di un atto amministrativo dovrebbe essere valutata attentamente, operando un bilanciamento tra l’interesse pubblico e quello privato: nel caso del trattamento dei rifiuti, che è considerata attività di pubblico interesse, essa è possibile, secondo l’art. 208 comma 13 lettera b) del Testo Unico sull’Ambiente solo se la prosecuzione dell’attività determina pericolo per la salute o per l’ambiente e comunque la sospensione deve prevedere un termine temporale di durata”.
L’avvocato è un fiume in piena: “La Dimensione Scavi, secondo la Dirigente, dovrebbe chiudere i battenti sine die, dato che nella determina non c’è neppure scritto per quanto tempo dovrà restare ferma. Eppure l’azienda era funzionale alla filiera di smaltimento delle macerie, ne trattava l’85%, su autorizzazione dell”ufficio Regionale del Soggetto Attuatore Sisma 2016. Una autorizzazione cui alcune altre ditte ambiscono, ma non possono ottenerla perché non hanno i requisiti. La Dimensione Scavi ritirava e trattava giornalmente 640 tonnellate di macerie, producendo inerti riciclati forniti di Certificazione CE, ecocompatibili. Le altre due ditte di recente autorizzate, cui si riferisce il presidente D’Erasmo nei comunicati, possono trattare al massimo e complessivamente circa 300 tonnellate. Cosa c’è dietro questa sospensione?”. Conclude la Ceneri: “Abbiamo chiesto alla Procura di indagare”.

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