Mangialardi in Riviera: “La città negli ultimi quattro anni è regredita”


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non ha dubbi il candidato presidente alla Regione per il centro sinistra, il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi. “La città che ho ritrovato dopo quattro anni non è la San Benedetto di Gaspari. A causa di un’amministrazione che non si occupa di temi caldi quali il dragaggio o il commercio, oggi non è da considerare che come una città provinciale”.  L’affondo è corale e unisce alla voce del capolista anche quella dei candidati piceni:  Anna Casini, Paolo d’Erasmo, Augusto Curti e Valeria Cardarelli.

“Fino a quattro anni fa San Benedetto teneva testa a Senigallia, che oggi però è cresciuta di 200.000 unità arrivando al milione di presenze. Mentre San Benedetto è ferma a 800.000”. “Con il bellissimo lungomare che ha non dovrebbe avere rivali, invece non può più essere considerata una città turistica”.

Ma oltre alla perdita dello scettro del turismo la compagine del Pd lamenta uno scenario inquietante per il prossimo appuntamento elettorale, in cui teme il voto di rabbia e reazione, “quello che premierebbe la Lega e Fratelli d’Italia a discapito delle competenze” tipico delle derive populiste.

La candidata Casini, in particolare, si augura che il voto premi il “buon lavoro fatto”. E si impegna a far ripartire San Benedetto “Innanzi tutto partendo dalla qualità in tutte le sue declinazioni: rilancio delle infrastrutture, del turismo e della piccola pesca sono le priorità in agenda”.

Con queste parole stamane è stata inaugurata in via Curzi 51 la sede elettorale del Pd per le prossime elezioni regionali di autunno.

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