Marroccu-Mangia, un binomio perfetto

E’ questo il vero Ascoli. L’Ascoli del suo condottiero Devis Mangia, un allenatore poco plateale ma efficace.  E’ l’Ascoli del suo leader, o bomber come preferisce essere definito, Daniele Cacia. E’ l’Ascoli di tutta la squadra che corre, lotta con il cuore e vince. Ma è anche l’Ascoli di Francesco Marroccu  che insieme al mister e ai giocatori sta lavorando in silenzio, dietro le quinte  per dare tranquillità alla squadra, supportato dagli azionisti del club, senza dimenticare l’amministratore delegato Andrea Cardinaletti, il suo arrivo ha dato serenità a tutto l’ambiente. Può sorridere il presidente Francesco  Bellini da Montreal. Tutto questo è l’Ascoli che ha centrato due vittorie consecutive e che ora è a quota 42  in classifica. E’ un piacere adesso vedere l’undici bianconero in campo trascinato dal suo pubblico, con un Cacia superlativo, undici i gol realizzati fino ad ora, due contro la corazzata Cagliari da cineteca, tanta corsa da sembrare un ventenne unita a tanta esperienza. Il grande supporto all’allenatore arriva anche da lui che in campo e fuori dispensa consigli ai più giovani. Se Marroccu non fosse arrivato all’Ascoli Cacia non avrebbe indossato  la maglia del Picchio, facendo così la fine di Lapadula e Melchiorri (sfumati un anno e mezzo fa). Marroccu appena operativo in seno al club dall’alto della sua esperienza, fece subito una telefonata al procuratore del giocatore per sbloccare la trattativa e portare il bomber nella città delle Cento Torri. Nel contesto di questo Ascoli un plauso lo merita il difensore Michele Canini. Le sue qualità tecniche erano note, bastava solo avere la pazienza di aspettarlo, di far si che risolvesse i suoi problemi fisici. Canini ha subito le tante critiche in silenzio,  aspettando solo il momento giusto per dare il suo appoggio alla squadra, lui non doveva dimostrare nulla perché la sua carriera parla da sola: 216 partite in serie A non sono da tutti. E allora il valore aggiunto di questo girone di ritorno è proprio Canini. Ci sono poi i giovani,  una citazione questa volta è per Gianluca Carpani, bravo anche lui ad aspettare la chiamata di mister Mangia e non ha deluso le aspettative, dove non arrivava con la tecnica ci mette il cuore.  E’ questo l’Ascoli che piace, su cui gettare le basi per il futuro a salvezza acquisita naturalmente.


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