Morti sul lavoro nel primo bimestre 2022 sono 114 le vittime. La situazione nel Piceno

Nel Primo bimestre 2022, nel Paese, risultano denunciati, all’Inail, 121.994 infortuni (+47,6%) e 114 con esito mortale (+10 rispetto anno precedente). Le Patologie professionali risultano essere 8.080 (+3.6%).

3.107 sono stati gli infortuni (+11,68%), di cui 2.850 in occasione lavoro, senza mezzo di trasporto e 257 in itinere (+13.22%). 1.419 sono infortuni di donne e 1.688 uomini.

Prevalentemente sono accaduti nel settore Industria e servizi con 2.592 denunce (+9.55%), 129 in agricoltura (+8.4%). In diminuzione risultano essere quelli per Conto dello Stato che passano da 12 a 8 (-33%).

2.612 sono infortuni di lavoratori italiani, 111 di provenienza paesi UE e 384 extra UE.

I maggiori accadimenti, nel periodo in esame, si registrano nelle seguenti fasce di età: 15/19 anni 99 casi (+61); 30/34 anni 257 (+31); 35/39 anni 283 (+16); 40/44 anni 361 (+51); 65/69 67 (+15).

Nella provincia picena, sempre nel bimestre in osservazione, si registrano 359 infortuni (11.5% del dato regionale), con un incremento di 96 casi in v.a. e del 36.5% in percentuale. Il 45% sono donne.

 

I morti nel bimestre, nella regione, sono 4, rispetto al solo del periodo precedente.

3 dei 4 morti sono della fascia di età 55/64 anni.

Le malattie professionali

Le malattie professionali, nelle Marche, nel bimestre Gennaio/febbraio 2022 sono state 840, con una riduzione dell’8.79%; di queste 581 sono di uomini (69%) e 259 di donne; 764 di lavoratori italiani; 34 di lavoratori di provenienza di paesi UE e 21 extra.

734 sono denunce di lavoratori dell’industria e servizi (826); 99 dell’agricoltura (+11%) e 7 per Conto stato (+11%).

Circa le principali tipologie delle malattie professionali denunciate 127 sono relative al sistema nervoso, 22 dell’orecchio e dell’apofi simastoide, 5 dai tumori, 432 Malattie del sistema osteo muscolare e del tessuto connettivo, 247 non determinate.

Nella provincia di Ascoli Piceno si sono registrate 117 denunce di patologie professionali rispetto alle 102 (+14.7%) del periodo precedente. È una delle province marchigiane dove si verifica un incremento.

“I dati registrati sono una prima fotografia che mostra in due mesi l’insicurezza sul lavoro in Italia. È un’immagine sconfortante che denuncia l’emergenza esistente. L’indice di incidenza della mortalità (il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa) delinea con obiettività il pericolo, regione per regione.La nostra regione è sul podio dell’insicurezza insieme a Molise, Toscana e Sicilia”  dice Guido Bianchini Presidente del Comitato Provinciale Inail di Ascoli Piceno

“Poiché hanno, nel primo bimestre del corrente anno, un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 3,7 morti ogni milione di lavoratori). Sono dati preoccupanti quelli illustrati che impongono riflessioni e azioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. In più occasioni si è denunciato l’assenza, nel nostro Paese, di una reale cultura della prevenzione.È necessaria pertanto una forte azione d’In-Formazione, in modo continuo, di tutti i soggetti che si interessano di attività produttive e lavorative. La sicurezza sul lavoro, la prevenzione, non rappresentano un costo ma una opportunità utile a migliorare anche la produttività e le performance aziendali”

“Sono indubbiamente importanti investimenti dedicati come quelli proposti dall’INAIL con i Bandi ISI 2022 per incentivare le imprese, con contributi a fondo perduto, a garantire la sicurezza sul lavoro, nonché per incoraggiare le micro e piccole imprese, all’acquisto di nuovi macchinari eco-sostenibili”

“La cultura della prevenzione deve essere costruita dalla scuola a partire dagli studenti anche in relazione ai progetti di alternanza scuola lavoro, per queste ragioni occorre rilanciare e rivisitare l’accordo tra provincia di Ascoli, Inail e organizzazioni sindacali confederali sul concorso “Al lavoro sicuri per un sicuro lavoro” rivolto agli studenti degli istituti superiori allo scopo di rafforzare la cultura della prevenzione dagli infortuni nei luoghi di lavoro, sensibilizzando, in particolar modo, le giovani generazioni su problematiche di grande attualità e importanza” conclude

 

 

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