Moscati (Ricostruire Tufo): “Verso la bocciatura gli emendamenti al terremoto. E’ un altro schiaffo”

ARQUATA DEL TRONTO – Ci ha contatto Carlo Moscati, fondatore del comitato “Ricostruire Tufo”. Ci ha rivelato importanti sviluppi (in negativo) sugli emendamenti al Decreto rilancio. Questi erano quelli mirati per il cratere ed i siti coinvolti negli eventi sismici del 2016. Riportiamo di seguito le sue dichiarazioni.

Da fonti governative, confermate dal commissario, hanno bocciato gli emendamenti riguardanti il terremoto. Legnini era molto amareggiato, ma ci ha chiesto di non mollare. Lui si era fatto portavoce per queste zone, portando le nostre istanze in sede di audizione alla Camera ed al Senato.”

Perché erano così importanti?

“Lo proroga dello stato emergenziale era cruciale. Questa permette ai Comuni di non dover provvedere allo smaltimento delle macerie o ai servizi d’istruzione e di collegamento per le nostre zone. Adesso abbiamo un countdown attivo – come è sempre stato finora -, con scadenza a fine anno. Senza questa variazione a dicembre verrà sanciata la fine dello stato d’emergenza, come se ancora non fosse durissima e presente. Sembra che si voglia far finta che sia passata. Lo stesso discorso vale per la stabilizzazione dei tecnici al servizio del Comune. Ogni anno, a fine dicembre, arriva puntuale questa «spada di Damocle». Come possiamo pensare di smaltire queste pratiche (e tutte quelle che arriveranno) se ciascuno arriva qui nell’incertezza di una reale prospettiva, sia pur limitata nel tempo? Avevamo inziato da poco a smaltirle, dopo quattro anni. E’ anche uscito recentemente un concorso con l’USR per loro. Magari tanti proveranno a farlo. Avranno maggiori certezze e la possibilità di riavvicinarsi a casa, non restando in zone depresse come sono queste, attualmente.
La nuova ordinanza cento aveva aumentato l’aggravio di compiti e di responsabilità per le figure professionali chi si occuperanno dei progetti di ricostruzione; l’ultimo emendamento bocciato, infatti, riguardava un aumento dello 0,50% – una elemosina, di fatto – ai compensi riconosciuti a questi preziosi collaboratori. Attualmente sono anche retribuiti in maniera minore rispetto ai colleghi che hanno curato il territorio dell’aquilano.

Adesso abbiamo solamente una flebile speranza, ed abbiamo bisogno di tutti per renderla sempre più possibile. Sappiamo che il decreto verrà convertito in legge il 18 di questo mese, dobbiamo lottare fino al momento in cui non entrerà in aula, affinché vengano inseriti nuovamente questi emendamenti. Nessuno di noi conosce le motivazioni di questa bocciatura. Io non metterei mai veti sulla pelle di chi ha sofferto (e soffre) così tanto. Per noi erano vita queste richieste.”

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