Movida, caos e assembramenti. Riviera a forte rischio contagio

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Movida non tanto molesta, quanto pericolosa. Se ieri sera pochi sono stati gli episodi che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, il problema vero restano gli assembramenti e il (mancato) rispetto delle norme di sicurezza.

Infatti, a parte qualche ubriaco molesto e un trentaseienne evaso per la serata alla obbligo di dimora, ricondotto prontamente al carcere di Marino del Tronto, e 32 multe elevate per sosta selvaggia, il problema vero è stato un altro.

“Io penso che stiano scherzando col fuoco. Per me impensabile che il 90% delle persone sia senza mascherina. Si continua a chiudere gli occhi sul fatto che sia una città turistica, con persone da tutte le parti d’italia. Il focolaio di Pesaro ha avuto una causa chiara: le final eight di pallacanestro… Con tifosi di tutt’Italia. Ho visto locali pieni, sia fuori che dentro. Senza la minima percezione del concetto di capienza massima. Ho visto il locale di fianco a una pizzeria in centro, scoppiava dentro e fuori. Sono andato a bere in un noto locale nei pressi del Calabresi: beh, tavoli a 50 cm scarsi, ti tiri indietro e tocchi la sedia vicina…In tutto questo vedere forze dell’ordine senza mascherina mi sembra folle: è un messaggio, non si può dire il contrario. Dovrebbero avere una minima percezione del momento“. Questa la riflessione di un visitatore casuale del sabato sera condivisibilisssima per i molti che si sono trovati a transitare per San Benedetto sabato passato.

Il clima rovente della giornata infatti non ha distolto migliaia di giovani dal riversarsi nei locali della Riviera: se il dato in assoluto è in un momento diverso sarebbe sicuramente positivo, considerata l’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia di Covid diventa molto pericoloso da gestire.

L’amministrazione di Pasqualino Piunti è molto concentrata sul rispetto della disposizione che vieta gli alcolici: 6 sanzioni sono state elevate in questo senso. Ma nulla si fa per far rispettare anche la normativa regionale che mira ad evitare gli assembramenti e a far rispettare il distanziamento interpersonale.
E i locali strapieni della notte appena trascorsa potrebbero essere un covo esplosivo dal punto di vista della diffusione del virus. Nulla si fa e il fenomeno viene tollerato dalle autorità destando lo stupore di chi teme il rischio di una seconda ondata.

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