Movida Molesta, Alfonsi: “A Piunti mancano intelligenza e pugno duro”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO  – Ci risiamo. La movida molesta torna con prepotenza a far a parlare di sé con gli ultimi casi di degrado e droga. I cittadini di via Aspromonte, infatti, esasperati per il continuo abuso di sostanze giusto sotto le loro finestre da parte di giovani del popolo della notte, hanno ripreso i ragazzi mentre si drogano sotto i loro occhi.

Immediata la reazione politica. Edward Rino Alfonsi, candidato alle regionali per Rinasci Marche, dice la sua. “ Le odierne notizie di cronaca sui casi di movida molesta di San Benedetto del Tronto mi hanno profondamente colpito e suggestionato, lo sgomento nel vedere lo scempio di un luogo così bello e il manifestarsi di tali fenomeni mi creano profondo dispiacere e indignazione.

Sono arrabbiato perché la politica cittadina in quattro anni è stata capace di eliminare eventi culturali e attività nel centro della città con la motivazione che queste fossero attività faziose e frutto della politica delle passate amministrazioni, promettendo più sicurezza e tecnologie repressive, nel perfetto schema del gioco “guardie e ladri” o “il gatto e il topo”. L’atteggiamento infantile del governo della città è privo di una progettualità politica, cio’ ha prodotto questo fenomeno di degrado.

Le promesse del pugno duro, delle regole e delle repressioni hanno apportato un significativo degrado della città. La politica è la capacità di dare regole e guidare i processi sociali ed economici, questa disciplina ha una storia millenaria e la studiamo tutti a scuola, nasce dalla cultura Greca e Romana. Io penso che chi guida questa città sia incapace perché un fenomeno come il degrado ambientale e sociale si combatte con il presidio e con la cultura. Voglio essere concreto e voglio essere utile alla città, ecco perché condivido un mio ricordo da bambino, negli anni 70/80 passavo le estati a Roma dove le giunte di sinistra inventarono “l’estate romana” eventi cinematografici, teatrali e musicali. Oggi capisco con la mia maturità economica e politica il fine di quel progetto, Roma era una città occupata da un lato dalle attività della banda della Magliana e dall’altro le attività dei movimenti extraparlamentari di estremisti. Una politica illuminata dal 1977 ha messo in campo la cultura per guarire il male della società.

Abbiamo l’obbligo come cittadini di vigilare sul lavoro dei politici ed anche il diritto di manifestare il proprio dissenso. Ecco il mio più profondo dispiacere come cittadino per aver permesso questo decadimento sociale.

Mia mamma Guerrina mi ha insegnato a credere in quello che faccio e per lei è stata importante la figura di John Fitzgerald Kennedy il quale ha detto: “quelli che rendono impossibili le rivoluzioni pacifiche rendono le rivoluzioni violente inevitabili.” ecco perché questa sfida della movida molesta deve essere a mio avviso affrontata con intelligenza e nello stesso modo col pugno duro, due caratteristiche che questa amministrazione ha dimostrato di non avere”.

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