Natale, il Vescovo D’Ercole: “Gesù è la novità in mezzo ad un mondo vecchio”

ASCOLI – Il Vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole fa gli auguri alla Diocesi ascolana tutta parlando del simbolo del Natale: il Presepe.

“Perché il presepe suscita tanto stupore e ci commuove? Il pontefice risponde: “Anzitutto perché manifesta la tenerezza di Dio. Il dono della vita ci affascina ancora di più vedendo che Colui che è nato da Maria è la fonte e il sostegno di ogni vita”. Costruire il presepe può diventare scuola pratica di catechesi aiutando a comprendere il significato di ogni luogo e persona che collochiamo nel presepe. Le case e i palazzi in rovina sono il segno visibile dell’umanità decaduta, di tutto ciò che va in rovina, che è corrotto e intristito. Questo scenario dice che Gesù è la novità in mezzo a un mondo vecchio, ed è venuto a ricostruire, a riportare la nostra vita e il mondo al loro splendore originario. I pastori, le pecore, le montagne e i ruscelli mostrano che tutto il creato partecipa alla festa della venuta del Messia. Gli angeli e la stella cometa sono il segno che noi pure siamo chiamati a metterci in cammino  e adorare il Signore. Ci sono poi le statuine simboliche dei poveri e dei semplici a ricordarci che Dio si fa uomo per quelli che più sentono il bisogno del suo amore e chiedono la sua vicinanza” dice il Vescovo.

“​E così, poco alla volta, “il presepe ci conduce alla grotta, dove troviamo le statuine di Maria e di Giuseppe. Maria è una mamma che contempla il suo bambino e lo mostra a quanti vengono a visitarlo. La sua statuetta fa pensare al grande mistero che ha coinvolto questa ragazza quando Dio ha bussato alla porta del suo cuore immacolato. Le sue parole: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” sono per tutti noi la testimonianza di come abbandonarsi nella fede alla volontà di Dio”.

“Accanto a Maria, in atteggiamento di proteggere il Bambino e la sua mamma, c’è San Giuseppe. “In genere – evidenzia papa Francesco – è raffigurato con il bastone in mano, e a volte anche mentre regge una lampada. San Giuseppe svolge un ruolo molto importante nella vita di Gesù e di Maria. Lui è il custode che non si stanca mai di proteggere la sua famiglia. Giuseppe portava nel cuore il grande mistero che avvolgeva Gesù e Maria, e da uomo giusto si è sempre affidato alla volontà di Dio e l’ha messa in pratica”. Infine, quando si avvicina la festa dell’Epifania, conclude il Papa, “si collocano nel presepe le tre statuine dei Re Magi. Osservando la stella, quei saggi  signori dell’Oriente si erano messi in cammino verso Betlemme per conoscere Gesù, e offrirgli in dono oro, incenso e mirra. Anche questi regali hanno un significato allegorico: l’oro onora la regalità di Gesù; l’incenso la sua divinità; la mirra la sua santa umanità che conoscerà la morte e la sepoltura” prosegue il Vescovo.

​”Contemplando il presepe – che quest’anno con il Comune abbiamo regalato ad ogni scuola – riflettiamo sulla responsabilità che ogni cristiano ha di essere evangelizzatore, testimone della gioia di aver incontrato Gesù e il suo amore. In questo modo il Natale è veramente Natale e auguro che lo sia per ciascuno di noi, accomunati dal messaggio di speranza che promana instancabile dalla grotta di Betlemme”

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