«No alla bretella». Legambiente respinge l’idea della complanare


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Anche Legambiente si schiera contro il progetto di complanare all’A14. L’argomento è stato riesumato a seguito dell’emergenza vissuta qualche giorno fa in autostrada, all’altezza delle uscite di San Benedetto e Val Vibrata.

«Riteniamo che la bretella collinare sia un’opera inutile – dichiara il presidente Sisto Bruni – L’amministrazione comunale di San Benedetto e parte dei consiglieri di opposizione, alla luce dei fatti occorsi in data venerdì 24 gennaio, quando in occasione dei lavori sull’autostrada A14 (al confine tra Marche e Abruzzo) si creò una fila sia al casello di San Benedetto (con uscita obbligatoria) che a quello di Grottammare con conseguente ingorgo della SS16, ha deciso di rispolverare un vecchio progetto di una strada a due corsie, denominata “bretella collinare”, che da Santa Lucia di San Benedetto, attraverso tre gallerie e tre viadotti, arriverebbe nei pressi del casello autostradale di Grottammare.

Storicamente tale progetto venne accantonato per diversi motivi, uno dei quali derivava da uno studio, effettuato dalla Provincia di Ascoli Piceno (giunta Massimo Rossi), dove si evidenziava che il traffico maggiore sulla SS16 non era quello di transito nord-sud/sud-nord (solo il 5%), ma era traffico locale (90%) per cui un’eventuale bretella avrebbe risolto in parte i problemi della città. Nel corso degli anni, a San Benedetto, molte zone dove doveva passare inizialmente la bretella furono lottizzate ed urbanizzate, mentre l’attuale piano regolatore di Grottammare non prevede un’eventuale bretella.

La nostra associazione, da sempre attenta alle problematiche ambientali, ritiene che questa opera sia inutile avvalorando le seguenti motivazioni:

1. Il costo è oneroso, sul progetto si parla di 60 milioni di euro, ma dal momento che ci sono tre gallerie e tre viadotti il costo, in fase di progetto, sarà sicuramente più alto;

2. I tempi biblici per la realizzazione della variante;

3. L’impatto idrogeologico che avrebbe sulle nostre colline già provate dall’attuale autostrada;

4. I costi di manutenzione di un’arteria viaria così complessa sono molto elevati;

5. La cosa più importante è che il tracciato della bretella, così come presentata, dovrebbe costeggiare, in molti tratti, la A14 per cui bisogna conoscere cosa farà la società Autostrade nei prossimi anni.

Cosa consigliamo all’ Amministrazione di SBT:

1. Richiedere un aggiornamento dello studio, effettuato tempo fa dalla Provincia di Ascoli Piceno, al fine di avere maggiori informazioni sulla tipologia di traffico che transita sulla SS16, se da tale studio dovesse emergere nuovamente che il traffico è solo locale si confermerebbe l’inutilità della bretella.

2. Chiedere ad Autostrade i progetti per il futuro del tratto di A14 da Pedaso a Alba Adriatica. Se Autostrade decidesse di arretrare la A14, la bretella sarà inutile in quanto l’attuale A14 diventerebbe bretella. Se la società Autostrade decidesse di realizzare la terza corsia (allargando le attuali gallerie e viadotti) un’eventuale bretella a ridosso dell’autostrada creerebbe sicuramente problemi. In entrambi i casi, dal momento che i tempi per la realizzazione di un eventuale arretramento e/o terza corsia sono molti lunghi, chiedere alla società autostrade la possibilità di realizzare due ulteriori svincoli sulla A14 (ad esempio zona Ragnola o zona Albula) così da avere un’arteria stradale più funzionale anche per il traffico locale.

3. Nell’immediato, al fine di creare nella città una cultura che vada oltre l’utilizzo dell’automobile come mezzo principale per gli spostamenti interni, chiediamo agli Amministratori di SBT di intavolare una commissione sul piano urbano del traffico, ovviamente non solo come gestire l’attuale traffico automobilistico, ma un piano urbano
orientato ad una mobilità sostenibile con incentivazione alla mobilità ciclabile così da abbattere drasticamente gli inquinanti che rendono l’aria cittadina irrespirabile. La nostra associazione è pronta ad un confronto su temi che contribuiscano a migliorare la qualità della vita».

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