“Non toccate i murales dei palazzi dell’Agraria”, lettera al sindaco ed Erap

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Spariranno i murales nel quartiere Agraria? C’è fermento tra gli abitanti alla vista delle impalcature sui due palazzi in cui sono state realizzate le opere da Zed1 e dagli Orticanoodle. L’Erap, proprietario degli edifici, deve realizzare il cappotto termico esterno. L’architetto Guido Rossetti, residente all’Agraria, ha scritto agli organi competenti per avere chiarimenti.
“Da cittadino residente nella zona Agraria, allarmato dal comparire di impalcature di fronte ai due murales nella zona 167 dell’Agraria, sono andato a leggere di che tipo di lavori si tratta”, scrive Rossetti.
Sui tabelli si legge: “Riqualificazione energetica con cappotto termico esterno”. Aggiunge Rossetti: “Guardando il tabellone della palazzina nord, dove è stato messa una foto della palazzina, si vede che il murales c’è, ma la dicitura del progetto contraddice la foto, parlando di cappotto termico esterno. Per cui, di fronte all’ambiguità delle documentazioni esposte, penso, e chiedo, da privato cittadino, chiarimenti, anche a mezzo stampa agli organi competenti”.
A Chi chiede chiarimenti? “In primis all’Erap Marche, proprietaria degli immobili, lo stesso ente – spiega Rossetti –  che ha in passato autorizzato la realizzazione delle opere che oggi sono patrimonio del Comune di San Benedetto del Tronto, facendo parte delle opere a cielo aperto del Museo Arte sul Mare.
Ma anche e soprattutto al sindaco del comune in quanto tutore pro-tempore del patrimonio artistico e culturale della città”. Una lettera anche all’assessore alla cultura Annalisa Ruggieri in quando “all’atto della sua nomina prende in carico la suddetta tutela”. Una missiva pure all’assessore all’urbanistica, cioè  ilsindaco Piunti “che deve quanto meno visionare, se non autorizzare i lavori di manutenzione straordinaria”.
Puntualizza Rossetti: “Chiarimenti in merito al futuro di queste due opere che, come ripeto fanno parte del patrimonio del Museo Arte sul Mare, oltre ad essere un buon esempio di riqualificazione di spazi periferici, sorvolando sull’ovvio costo che l’amministrazione comunale ha sostenuto per la loro realizzazione”.

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