Nursing Up: “Ritirare l’avviso di reclutamento di infermieri a titolo gratuito per le vaccinazioni”

Nursing Up Ascoli Piceno/San Benedetto del Tronto, chiede all’ Asur Area Vasta 5 di ritirare l’avviso per il reclutamento di infermieri a titolo gratuito, da destinare alle vaccinazioni anti covid.

“È l’ennesimo insulto alla nostra professione nonostante tutto quello che abbiamo subito in questa pandemia.Eravamo del tutto sconcertati il 26/02/2021 dall’ avviso avallato dal direttore Milani per la ricerca di infermieri e altri professionisti sanitari, che mettessero a disposizione le loro professionalità a titolo volontario.Adesso però questa nuova integrazione ci lascia del tutto basiti e ha del surreale: nella modifica si chiede al personale dipendente Asur Area Vasta 5 di iscriversi all’ Associazione di Volontariato Croce Verde di Ascoli Piceno per poter espletare l’attività sanitaria atta alla vaccinazione a titolo volontario e gratuito, in modo da poter assolvere ad ogni adempimento di carattere giuridico/assicurativo” dice Nursing Up

“Questo reso possibile, grazie a una stipula di convenzione tra Asur Area Vasta 5 e Croce Verde Ascoli Piceno, che coprirebbe i sanitari con una polizza assicurativa e permetterebbe a questa associazione di essere rimborsata dalla azienda da ogni spesa sostenuta, cosi come riportato nell’avviso del 23/03/2021 a firma del direttore di Area Vasta 5.Ancora una volta si escludono dal piano vaccini gli infermieri dipendenti del SSN (servizio sanitario nazionale), l’unica vera risorsa per immunizzare la cittadinanza, e lo si fa pensando di affidare un piano così importante e delicato al principio del volontariato che uno oggi può scegliere di fare e domani no. Incredibile”

“Diciamocelo una volta per tutte: per affrontare e vincere la guerra al covid 19 con il piano vaccinale serve personale contrattualizzato, adeguatamente retribuito che, se valorizzato, può dare continuità alla campagna vaccinale, assicurando anche nel caso, turni vaccinali h24.Un servizio sanitario che si rispetti deve garantire efficienza ai cittadini con la presenza di professionisti adeguatamente valorizzati e retribuiti” spiegano.

“Pretendiamo risposte immediate su questa questione inaccettabile, perché siamo convinti che il giusto coinvolgimento e riconoscimento economico dei professionisti della sanità, sia l’unica e più corretta strada da percorrere per immunizzare tutti i cittadini prima possibile.Dispiace constatare come questa azienda non finisca mai di stupirci in senso negativo, sulle tematiche di carattere contrattuale collettivo nazionale del lavoro, infatti da tempo non sono retribuite diverse indennità spettanti, come l’infrasettimanale festivo, tempo di vestizione/svestizione ordinario e riconoscimento dei buoni pasto” proseguono.

Per concludere, l’Asur Area Vasta 5, oltra ad essere l’unica nelle Marche a non aver pagato le premialità covid di un anno fa e adesso per pagare le indennità al personale impegnato nelle aree COVID, attingerà in modo improprio alle risorse riservate al salario accessorio dei lavoratori che di fatto dovrebbero essere utilizzate per tutti i dipendenti”

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