SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Otto edicole hanno cessato l’attività negli ultimi due anni a San Benedetto del Tronto (cinque) e Grottammare (tre). Colpa dei centri commerciali che vendono anche giornali e fanno concorrenza al classico chiosco? Colpa della stampa online che sforna news a getto continuo? Secondo Andrea Marcelli ci sono altre criticità. “La causa principale della chiusura delle edicole è la crisi economica che a San Benedetto ha creato 6mila disoccupati (15mila nel comprensorio, ndr)”, taglia corto Marcelli, titolare dell’edicola di fronte al liceo scientifico di viale De Gasperi insieme alla moglie Patrizia Fabiucci. La leggenda metropolitana della spietata concorrenza dei centri commerciali si è diffusa perché a Porto d’Ascoli hanno chiuso quattro edicole. Ed è a Porto d’Ascoli che insiste la massima concentrazione di ipermercati che al loro interno hanno il punto vendita giornali. “Entro fine anno – dice ancora Marcelli – ci sarà comunque il giro di vite per i centri commerciali e per tutte le attività che vendono carta stampata in maniera non esclusiva: le nuove normative impongono di vendere o quotidiani o periodici. Non potranno commercializzare tutto come ora. Ma, ripeto, la causa principale delle chiusure è attribuibile alla crisi economica e alla disoccupazione: chi non ha uno stipendio indirizza gli acquisti sui beni di prima necessità, non sui prodotti di cui può fare  a meno come i giornali”. La crisi dell’editoria è innegabile, con l’avvento del web c’è stato il crollo dei giornali cartacei.  “E’ vero, ma da qualche tempo – spiega Marcelli – il calo di vendite si è arrestato, con una lieve ripresa per i periodici. Sono convinto che se un edicolante offre un buon servizio e cordialità ai clienti, andando anche a consegnare i giornali nei bar e negli uffici, potrà continuare a fare questo mestiere senza ulteriore diminuzione delle vendite”.