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Perazzoli: "Dopo il trionfo del No ho abbracciato D'Alema"
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sconfitto alle elezioni comunali vince al referendum costituzionale. L’ex candidato sindaco del centrosinistra Paolo Perazzoli ha tirato la volata, nel Pd, per l’affermazione del No. E poco dopo mezzanotte abbracci e felicitazioni su Whatsapp con Massimo D’Alema.
“Quando ormai la vittoria era sicura – afferma Perazzoli – ho telefonato a Massimo per condividere la gioia del successo, ma mi ha risposto la segretaria dicendomi che era nella piacevole bolgia dei festeggiamenti. Allora ci siamo scambiati abbracci e felicitazioni attraverso la chat di Whatsapp”.
Ancora su D’Alema: “Lui ha validi motivi per festeggiare la vittoria: è stato accusato di danneggiare la campagna referendaria per il No. Non mancherà occasione per rivederlo in città, dove è stato varie volte. Noi due, ormai, siamo pensionati della politica attiva”.
“La batosta dei renziani locali al referendum costituzionale – l’affondo del consigliere comunale democrat – traccia la linea tra il passato e il futuro. La vecchia guardia del Pd si faccia da parte per dare spazio a volti nuovi nel partito”.
Lui per primo farà largo ai novizi. “Nel partito – arringa l’ex sindaco di San Benedetto – si apra una fase nuova, a cominciare da me per poi proseguire con i protagonisti dello scontro alle elezioni amministrative: insieme a me si facciano da parte quelli mi hanno fatto perdere le comunali e dato la città in mano a centrodestra”.
Rinnovamento, dunque. “Certo, rinnovamento. Perché finché restiamo noi che ci siamo scontrati, rimarranno i veleni. Al congresso del 2017 sarà fondamentale proporre forze fresche”.
Perazzoli indica la sua destinazione: “Aspetterò che il Consiglio di Stato emetta la sentenza sulla così detta anatra zoppa, per poi dimettermi da consigliere comunale. Continuerò a fare politica da semplice iscritto al partito”.
La rinuncia dell’ex sindaco, a sedere sui banchi della minoranza, consentirà a Pasqualino Marzonetti di fare l’ingresso in Consiglio.
Perazzoli e il referendum: “L’indiscutibile sconfitta del fronte del Sì spero faccia capire al Pd che è arrivato il tempo di rimettersi in sintonia con il popolo: non si può governare con i diktat”.
Conclude Perazzoli: “Pensavo che nella città delle palme avrebbe vinto il No, seppure non immaginavo ci potesse stare un divario di tali proporzioni (Sì 40,82%, No 59,18%, ndr)”.
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