Perini (Anpi): “Fioravanti non può cenare con un’accozzaglia di pseudo nostalgici”

ASCOLI – Il presidente provinciale dell’Anpi Pietro Perini commenta le parole del primo cittadino di Ascoli Marco Fioravanti che ieri aveva spiegato la questione relativa alla famosa cena di Acquasanta

“Lei asserisce di essersi trovato ad Acquasanta, in occasione della cena fascista celebrativa della marcia su Roma, esclusivamente per parlare di “terremoto ” e di esservi giunto proveniente dalla Casa della Gioventù. Dovrebbe mettere un po’ d’ordine alle Sue dichiarazioni e a quelle dei Suoi amici di partito: il vice sindaco di Acquasanta disse, in una intervista rilasciata ad una emittente radiofonica nazionale che Lei si trovava ad Acquasanta, di ritorno da Roma, per ritirare un cestino di castagne, Lei disse che vi si fermò di ritorno dall’Umbria dove era stato per festeggiare la splendida performance della Sua coalizione in quella Regione, a me disse, personalmente e davanti a testimoni, durante le celebrazioni del 2 Novembre al Cimitero cittadino, che si sentiva in dovere di porgermi delle scuse per quanto accaduto ma purtroppo era caduto in un “tranello” dice Perini.

“Quale delle quattro? Stiamo assistendo al gioco delle 4 carte!!! Le rispondo con le stesse parole che le dissi quel 2 Novembre al cimitero: io non La conosco, la prima volta che ci siamo visti è stato a Colle San Marco lo scorso 3 ottobre, non posso dire nulla su Marco Fioravanti cittadino di Ascoli Piceno e mai mi permetterei, ma posso dirLe tantissimo su Marco Fioravanti Sindaco di Ascoli Piceno: Lei è Sindaco di una città Medaglia d’oro per la Resistenza e rappresentata tutti noi cittadini, la prima cosa che ha dovuto fare dopo la Sua elezione è stata quella di giurare sulla nostra Costituzione antifascista, se Lei oggi è Sindaco di una città lo deve al sacrificio di donne e uomini che diedero la propria vita perché anche Lei potesse vivere in una Nazione Libera e Democratica. Conclusione, non può permettersi di “cenare”, proprio per la carica istituzionale che riveste, assieme ad un’accozzaglia di pseudo nostalgici del regime fascista che si apprestano a celebrare un evento funesto per la nostra Patria come la marcia su Roma. Quel 28 ottobre, ha significato l’inizio del periodo più orribile del nostro Paese. Lei non può essere il Sindaco della nostra Ascoli” conclude il presidente dell’Anpi.

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