La Corte di Cassazione di Roma ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per prescrizione

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Più di tre mesi ha impiegato la Corte di Cassazione per rendere note le motivazioni della sentenza sulla Piattaforma Ecologica, dislocata nel quartiere Agraria di Porto d’Ascoli. I giudici di Roma hanno respinto tutti e cinque i motivi del ricorso contro la condanna penale di secondo grado, ma il reato era estinto per sopraggiunta prescrizione. Il processo si è svolto il 25 ottobre 2016, le motivazioni della sentenza sono state depositate in cancelleria lunedì 6 febbraio 2017: il reato però era caduto in prescrizione il 12 settembre 2015, un anno prima dell’udienza in Cassazione. E’ proprio il caso di dire “giustizia lumaca”.

I fratelli Camillo e Franco Fanini furono condannati in assise (ad Ascoli) e appello (ad Ancona) a due anni di arresto e 30mila euro di sanzione. E a rifondere il Comune di San Benedetto con una previsionale di 500mila euro, poi riformata in appello a 100mila euro. La sanzione pecuniaria non si è però prescritta: l’ente rivierasco ha attivato le procedure per il recupero di 100mila euro?

Le pene erano state inflitte per avere gestito, quali titolari delle azioni della società “Medio intesa Srl”, controllante al 100% le quote di “Piattaforma Ecologica Srl” e quali amministratori di fatto di quest’ultima, una discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi e non pericolosi nel quartiere Agraria di Porto d’Ascoli. Fu accertato che si trattava di rifiuti ospedalieri, olii, rifiuti chimici e resine, gestiti senza la prescritta autorizzazione.

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso contro le condanne del secondo grado di giudizio, reputando infondati i cinque motivi del ricorso stesso. Ma il reato penale è estinto per prescrizione. Il Comune di San Benedetto è stato difeso dall’avvocato Mauro Gionni, mentre i fratelli Fanini da Nazario Agostini.