"Più fermate dei treni, non fate morire l'economia", appello FI a Ceriscioli

Quale futuro per l’economia del Piceno? A seguito dei terremoti e del maltempo molte strade sono franate o diventate impraticabili, l’aeroporto di Ancona è in crisi. Le criticità  geologiche e finanziarie, non hanno stressato la rete ferroviaria. Ma Trenitalia ha potenziato Ancona e Pesaro a discapito del sud delle Marche. Il centrodestra si mobilita per spingere il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, ha programmare tavoli di discussione con Trenitalia, al fine di riportare l’equilibrio delle fermate tra PesaroAncona e la Riviera Picena

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il consigliere di FI in Regione Marche, Piero Celani, sta per presentare una mozione nell’assemblea regionale affinché la Regione convinca Trenitalia ad istituire alla stazione di San Benedetto del Tronto  le stesse fermate che il Freccia Bianca effettua nel nord delle Marche. Attualmente Pesaro vanta 13 fermate, Ancona 12, mentre la “cenerentola” San Benedetto soltanto due.

La conferenza stampa è stata organizzata dal capogruppo in Consiglio Valerio Pignotti che ha ringraziato Celani per avere sposato la causa e per avere partecipato alla conferenza stampa nel Municipio della Riviera. “L’alta velocità è un elemento fondamentale – ha detto Pignotti – per il benessere del turismo e dell’economia locale. Troppo a lungo siamo stati sottomessi alle direttive di Palazzo Raffaello, dove governano politiche di partito poche attente gli interessi collettivi”.

Piunti: “Se San Benedetto ha il dovere e la delega di occuparsi dell’accoglienza dei suoi visitatori, allora la Regione si occupi della promozione e faccia in modo che i nostri turisti ci possano raggiungere agevolmente”.

Celani ha esposto per larghe linee il contenuto della mozione: “Se ci presentassimo puntando tutto sulla sola problematica delle fermate otterremo poca o nessuna attenzione. È necessario fare di questo problema un discorso più ampio, perché dalle fermate presso la stazione di San Benedetto non dipende solo il benessere di una città, ma anche quello di tutta l’Area vasta. Sulle rotaie non corrono solo le persone e i turisti, ma anche l’economia e la cultura. Il sisma ha messo in luce la fragilità delle nostre infrastrutture. La dorsale ferroviaria è rimasta fortunatamente illesa, ma è  necessario potenziarla e ridare alle stazioni del comprensorio il peso che meritano. Con la crisi dei piccoli aeroporti, il trasporto su ferro ha acquisito maggiore importanza”. Ancora Celani: “La Regione deve portare al tavolo Trenitalia. Noi faremo in modo che a quel tavolo siedano anche i portatori d’interesse, operatori turistici e aziende, affinché sia chiara la nostra disponibilità nel ridare vita alla stazione di San Benedetto e a tutto il territorio collegato”.

Bruno Gabrielli ha tirato in ballo il consigliere regionale del Pd Fabio Urbinati:  “Bisogna porre rimedio a questa politica, che fa delle Marche letteralmente una Regione a due velocità. Il nostro è un grido di allarme e di denuncia per chiedere ai nostri rappresentanti in Regione di fare qualcosa. Fabio Urbinati (Pd, ndr) si svegli e inizi a produrre qualcosa di concreto”.

Print Friendly, PDF & Email