“Netta e chiara, la posizione della città è sostenuta da tutta l’amministrazione intera. E dal consiglio comunale che si

si è espresso in un documento all’unanimità sulla mozione allegata alla diffida inviata alla Regione. In essa si parla chiaro: il bacino di utenze fa si che se ci sarà un ospedale di primo livello da assegnare, questo spetta a San Benedetto. Se non si possono avere due primi livelli, la legge – il decreto Balduzzi – dice che spetta a San Benedetto del Tronto. La posizione prioritaria del Comitato, del consiglio comunale e della commissione sanità contenuta nella mozione dice che al Madonna del Soccorso mancano i posti letto, che occorre abbassare le liste di attesa, che considerata la vocazione all’emergenza per i noti fattori di rischio, tutte le specialità tolte devono ritornare. Infatti il Madonna del Soccorso è stato depauperato”.

“Si tratta di un’estrema ratio, ma i cittadini il referendum lo hanno già votato il 19 ottobre, con la manifestazione di piazza. Non dobbiamo cadere nel tranello che si parla di ospedale unico mentre ci sfilano i servizi essenziali. La guerra non è tra Ascoli e San Benedetto ma tra il Piceno contro le Marche del nord che hanno riempito la Regione di debiti che noi non siamo disposti più a ripagare. Ad Ascoli ho parlato con il sindaco Fioravanti: dobbiamo andare in conferenza dei sindaci per votare il cambiamento del regolamento della stessa che tuttavia rimane solo consultiva, ma sta diventando la foglia di fico della Regione”.