Porto, fondi persi. La versione del Comune: “Preventivi del 2015, Olivieri non era assessore”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fondi persi dal Comune per la manutenzione straordinaria e ordinaria del porto: circa 150mila euro. Il Pd ha messo sotto accusa l’assessore alla pesca Filippo Olivieri e il capo di gabinetto del sindaco, Luigi Cava. E ne ha chiesto le dimissioni (LEGGI QUI). Olivieri si è consultato con i tecnici del Comune i quali hanno riferito la loro versione dei fatti nel corso di una conferenza stampa.
Sintesi: i preventivi per gli interventi nell’area portuale sono stati presentati nel dicembre 2015, durante l’amministrazione di centrosinistra, ma andavano sviluppati dal centrodestra. Per la linea della fogna delle acque bianche nell’area cantieri, su suggerimento della Capitaneria di porto,  sono stati chiesti 125mila euro, la Regione ne ha assegnati 85mila (intervento di manutenzione straordinaria). Ma il progetto è cambiato e le competenze sono passate dalla Capitaneria all’Autorità portuale, per cui non era più possibile ottenere lo stanziamento. Poi, però, c’erano 67mila euro della Regione per la manutenzione ordinaria del porto turistico: il Comune non ha presentato richieste.
“Nel dicembre 2015 – spiega l’ingegner Enrico Offidani – abbiamo comunicato alla Regione quello che abbiamo speso nel 2015 e i preventivi di quello che volevamo spendere nel 2016 e nel 2017. Per indicare cosa volevamo fare ci siamo confrontati con l’allora comandante della Capitaneria di porto, Pappacena. Noi avevamo indicato 125mila euro per una parte delle opere di urbanizzazione  della variante tecnico-funzionale dell’area cantieri di piazza Mar del Plata, che rientra nel piano del porto. Il comandante disse che i cantieri avevano un problema per lo smaltimento delle acque bianche: erano previsioni per il 2017, per quanto concerne il rifacimento della fognatura. Noi eseguimmo, presentando il preventivo per la condotta. Nel frattempo i cantieri  sono stati spostati e la Ciip si è offerta per rifare la rete delle acque nere con un tracciato che passa lungo la banchina, noi invece avevamo previsto la tubatura lungo la nuova strada  che si è formata con lo spostamento dei canteri. Ed è per questo che non è stato sviluppato il progetto, perché abbiamo per prima cosa dovuto aspettare che i cantieri si spostassero. Una volta che modifichi la proposta non puoi più avere quei soldi. Ma il problema più grosso si è determinato con il passaggio delle competenze all’Autorità portuale”.
Il dirigente del settore lavori pubblici Farnush Davarpanah puntualizza: “Era stato fatto un preventivo per la fognatura, ma questa non si poteva fare  perché non c’era la disponibilità dell’area in quanto ancora non erano stati spostati i cantieri. Quando è entrata la  competenza dell’Autorità portuale ha detto che quella fogna non andava bene, doveva essere spostata da un’altra parte, dove poi è intervenuta la Ciip. Quel progetto iniziale non era più valido e c’era stato il  cambio di competenze”.
La conclusione di Farnush: “Per quanto riguarda gli stanziamenti per la manutenzione ordinaria non abbiamo fatto richiesta, poiché non abbiamo ricevuto altre segnalazioni dalla Capitaneria di porto: i progetti si sviluppano in base ai problemi che ci vengono segnalati. E poi eravamo nel 2015: Olivieri non era assessore”.
Cosa è stato realizzato? La scheda di bacino, il dragaggio di emergenza, la sostituzione delle  colonnine dell’acqua, è stata installata la torre faro alla banchina Pinguino. “Erano queste le priorità date dalla Capitaneria – chiarisce Offidani – che noi abbiamo eseguito in tempi diversi. Non siamo riusciti a realizzare l’impianto anti incendio perché i fondi disponibili erano insufficienti”.

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