Ascoli Calcio, presentati Marchegiani e Sernicola

ASCOLI PICENO – Continuano incessantemente le presentazioni in casa bianconera. Oggi è stato il turno del giovane terzino sinistro Sernicola, cresciuto nel vivaio ternano, e del portiere, figlio d’arte, Marchegiani. Il primo è arrivato sotto le “Cento Torri” in uno scambio di prestiti con l’Entella che ha visto coinvolto il fantasista Chajia. Per il secondo, invece, Lanni – desideroso di giocare – ha compiuto il percorso inverso come contropartita tecnica per il Novara.

 

Queste le prime impressioni dei neo-bianconeri, iniziando da Gabriele Marchegiani:

Io e lui – Luca Marchegiani, il padre, ndr – abbiamo cercato di valutare la migliore destinazione possibile, Ascoli ci è sembrato subito la migliore. Spero di ripagare la fiducia. Io e mio padre siamo opposti come caratteristiche. Da piccolo ammiravo Casillas, anche se – sempre per caratteristiche – non posso giocare come lui.

Sono felice di essere arrivato in una città che vive il calcio con grande passione, questo me lo hanno detto anche gli ex bianconeri Buzzegoli e Bianchi.

Da piccolo sono sempre stato migliore tra i pali rispetto alla copertura degli spazi. 

Il portiere per me deve, prima di tutto, parare. Se è bravo coi piedi ben venga. Vedremo come Stellone imposterà il gioco da dietro. “

 

Con Scamacca – dice Sernicola – sto vivendo in casa temporaneamente. Siamo molto amici. Mi sono trovato molto bene con questo pubblico nella scorsa partita. Essendo la prima gara in bianconero avevo un po’ paura. Secondo me, alla fine, ce la siamo cavata bene. Peccato per il risultato finale.

L’infortunio di Ranieri non penso che mi spiani la strada. È sempre il mister a fare la formazione e le scelte. Io ho giocato tutti i ruoli in difesa. Sono molto versatile – anche se mi trovo meglio a giocare come terzino sinistro – e mi metto a disposizione in base alle esigenze che ci saranno.

Dobbiamo pensare gara dopo gara rispetto al nostro cammino. Non dobbiamo esaltarci quando si vince e non dobbiamo deprimerci quando si perde. Poi vedremo dove saremo.”

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