PROVINCIA Il centrodestra avanza, il centrosinistra indietreggia: Castelli e Piunti uniti

Uniti più che mai il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, e quello di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti. Il patto d’acciao siglato tra i primi cittadini delle più importanti città del sud delle Marche ha portato al successo alle elezioni provinciali di domenica 8 gennaio, aumentando da tre a quattro i rappresentanti del centrodestra nel consesso di Palazzo San Filippo di Ascoli. La mancata elezione del consigliere di FI, Valerio Pignotti, ha scatenato bagarre nel partito azzurro che grida al complotto. Ma Guido e Pasqualino non si curano della protesta, si godono il successo e affidano le loro considerazioni  a un cominicato stampa congiunto.

“Pur non condividendo i contenuti della riforma Del Rio – la nota congiunta –  sul riordino delle province, ieri alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale il centro-destra si è presentato al voto compatto e con grande unità di intenti.

Da questa sinergia sono risultati eletti quattro consiglieri contro i tre uscenti a fronte di un centro-sinistra che ne vede eletti cinque contro i sei uscenti.
Questo è segno che il centro-destra provinciale sta aggregando, che sta crescendo anche ad un costruttivo dialogo tra i due grandi Comuni di Ascoli e San Benedetto e che con i loro Sindaci hanno proposto una lista unita che rappresentasse, oltre a tutti i partiti della coalizione, anche il territorio.

Difatti sono stati eletti consiglieri Gianni Balloni (FdI), Piera Seghetti (FI), Andrea Maria Antonini (Lega) e Giovanni Chiarini espressione del mondo civico.
Tutto questo sta a significare che ora il presidente D’Erasmo ha un consiglio più equilibrato, vista anche la presenza del decimo componente proveniente dalla terza lista in corsa per la tornata elettorale, che sarà sentinella e pungolo del suo operato.

Il centro-destra auspica uno spirito collaborativo e di condivisione per una politica tesa alla crescita del territorio e non sarà più tollerato un “Presidente solo al comando” che segue le direttive del suo partito. Se invece l’atteggiamento di chiusura – la conclusione di Castellie Piunti –  dovesse permanere, non esiteremo a fare una ferma opposizione per il bene del territorio e dei Comuni della provincia”.

 

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