Questione Natura in azione a San Benedetto. “Troppi angoli della città invasi da rifiuti”

SAN BENEDETTO – Nuovo blitz dei giovani di “Questione Natura” a  San Benedetto alla ricerca delle protezioni individuali anti COVID-19 disperse nell’ambiente.
“Abbiamo esplorato la zona del centro, il bellissimo porto, il lungomare e alcune vie limitrofe raccogliendo da terra 55 mascherine! Sono un po’ troppe, ma non un numero da farci preoccupare eccessivamente. Ciò che ci ha fatto storcere il naso sono stati i tantissimi angoli della città invasi da rifiuti di ogni genere, ammassati fuori dai cassonetti – sempre pieni – così non si va avanti! Serve sicuramente un’attenzione maggiore da parte dei residenti e dei turisti (per i quali si sono installate due “isole ecologiche”) ma sopratutto da parte dell’amministrazione, visto le realtà completamente differenti degli altri comuni Marchigiani, anche più grandi della nostra S.B.T., dove però spettacoli del genere non si vedono mai grazie al rapporto funzionale e sinergico di chi ne ha le competenze. Un’ulteriore cosa che abbiamo notato sono stati i diversi cantieri che sono partiti nei pochi spazi verdi rimasti nella città più cementificata delle Marche” dice Roberto Cameli, presidente dell’associazione.
“Questo è un’appello che lanciamo all’amministrazione: i cittadini chiedono e necessitano di spazi verdi, aree all’aperto dove potersi incontrare e conoscere, passare del tempo insieme. Fermate gli ultimi appalti che avete concesso: quel mostro a più piani che state facendo costruire a ridosso della Sentina, invece di restituire un bel parco alla città con tanto di torrente (il “fosso collettore”). Un domani saremo noi a vivere San Benedetto, e vi stiamo chiedendo di darci una città nuova e rigenerata e non il disastro che avete fatto fino ad ora: San Benedetto è resiliente, ma non può più aspettare” conclude.
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