Regionali 2020, Fede: “No a intese nelle Marche tra Movimento 5 Stelle e Pd”


SAN BENEDETTO DEL TRONTO  – Di fronte alle esternazioni di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, che ha invitato il popolo dei 5stelle a unirsi al Pd per una colazione nelle elezioni regionali 2020 alle porte, risponde il senatore Giorgio Fede, con un secco ‘No, grazie!’.

Spiega l’onorevole pentastellato: “mi fa piacere che Ricci dia indicazioni, ma lui dovrebbe pensare a che fa il Pd. Non c’è un programma condivisibile, non c’è un candidato terzo. Ma solo esperienze fallimentari come quella di Pesaro e delle Marche che non sono certo da considerare un laboratorio. E non seguono le aspettative dei nostri attivisti, che chiedono discontinuità: senza non ci può essere un accordo.

Quali le condizioni per un accordo?
“Ci sarebbero state le condizioni se avessero proposto un programma discontinuo alla fallimentare sanità, alle norme ambientali sbagliate, attraverso delle linee condivisibili. L’esperienza nazionale di cui parla Conte è quella per cui è stato scelto un candidato terzo e un programma condiviso, a differenza di quanto accaduto in Regione”.

E continua: “Dovrebbe capirlo Ricci, noi abbiamo il nostro candidato e siamo fautori di una diversa sanità. Lombardia e Marche hanno investito solo su quella privata. Certo più che sulla pubblica: è un modello di vecchia politica. Oggi non contano le chiacchiere ma i fatti: in Lombardia il centro destra e nelle Marche il centro sinistra hanno investito in ospedali provvisori (come quelli della fiera di Civitanova). Così la sanità privata ha avuto maggiore incidenza. Noi siamo per la tutela della salute e della sanità pubblica. Gli unici a proporre un modello di sanità pubblica siamo noi, i primi a raccogliere le firme per l’ospedale pubblico”.

Discontinuità. “Gli unici siamo noi a proporre qualcosa di diverso. Ma senza cambiamento di rotta non si può governare insieme. Non perché siamo ottusi, a Macerata e Fermo siamo in alleanza con delle liste civiche, condividiamo il programma”.

Come sarà la campagna elettorale?
“Compatibilmente con il covid stiamo cercando di organizzare, ma per noi che rispettiamo le regole è un grosso problema incontrare la gente. Sarà una campagna più online. Ma saremo anche in strada. Anche nel piceno ci siamo, ma la linea è la stessa. In cinquanta anni quali opere sono state fatte? Nessuna, è stata tutta una moina della vecchia politica, di destra e di sinistra. Speriamo che la gente, al momento del voto, ricordi”.

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