Ricostruzione post sisma, due nuove ordinanze per Rotella

Sono tre le Ordinanze speciali approvate dalla Cabina di Coordinamento Sisma e firmate dal Commissario Giovanni Legnini: una riguarda ingenti risorse da destinare a Force, per la chiesa di San Biagio, ed a Rotella, per il recupero del cimitero di Castel di Croce. 

«Rappresentano misure importanti per i nostri territori, duramente colpiti dal terremoto del 2016 e che rischiavano di restare tagliati fuori dai grandi finanziamenti, relativamente ad alcune strutture come appunto il piccolo, ma storico, cimitero, gravemente danneggiato dalle scosse».  Così commenta Giovanni Borraccini, Sindaco di Rotella e vice Presidente della Provincia di Ascoli con delega alla ricostruzione. 

Ma la sua soddisfazione non si limita al finanziamento previsto dalla nuova ordinanza Legnini per il manufatto che insiste nel suo borgo. 

«Era stato previsto – spiega – un finanziamento per il cimitero di Castel di Croce, ma era del tutto inadeguato per la sua ricostruzione. Adesso, possiamo procedere in  maniera spedita verso il suo completamento.

Un traguardo importante, che Borraccini vuole evidenziare – sarà tagliato nella prossima riunione della Cabina di Coordinamento: la rimodulazione del Prezzario da utilizzare come parametro per le domande di ricostruzione, volto a fronteggiare il notevole incremento dei costi delle materie prime. 

«Questo è un argomento di fondamentale importanza per il futuro della ricostruzione, che stava subendo dei pesanti rallentamenti. L’aumento del prezzo delle materie prime, come effetto della pandemia da Covid seguita dalla mazzata della guerra in Ucraina, unito alla “concorrenza” dei cantieri per gli eco incentivi, stavano facendo collassare il sistema.

La ricostruzione post sisma – sono ancora le parole del vice presidente della Provincia di Ascoli – è , e resta  cruciale per la sopravvivenza dei nostri territori, in particolare per quelli dell’entroterra, da dove in tanti se ne sono andati per via dei danni di cinque anni fa. 

L’intento di tornare, alla fine, rischia di essere scoraggiato dalle lungaggini della ricostruzione che invece, negli ultimi tempi, dava incoraggianti segnali di ripartenza».

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