Sanità, Falco e Baiocchi: «Agguato? Sapevano le domande poste. Che fine ha fatto la proposta di Urbinati?»


SAN BENEDETTO  DEL TRONTO − Arriva una ulteriore puntualizzazione dalla coppia Rosaria Falco e Nicola Baiocchi. Il comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” non ci sta alle accuse di “agguato”, quest’ultime esternate dal Pd sambenedettese. In chiusura puntualizzano anche il proprio pensiero circa il consigliere regionale, Fabio Urbinati.

La replica alle accuse del PD

«Un articolo, pubblicato ieri su “Nuova Riviera”, ci ha colpiti per il titolo assai curioso: “Sabato scorso un agguato al centrosinistra”. Si parla di “incontro con i candidati che altro non era che un agguato al Pd e al centrosinistra”, di “interventi che sarebbero comici se non fossero tragici”. Per concludere poi con le parole “Che nessuno si azzardi a dire che in quella piazza ci fosse il popolo” e soprattutto “disinformare, sparando cifre a caso e ponendo questioni che dire capziose è poco”. Esaminiamo con ordine le varie affermazioni.

“Agguato”. Alcuni giorni prima dell’incontro il Comitato aveva inviato, a tutti i canditati, il documento con il testo dell’intervento del dottor Baiocchi e delle domande che sarebbero state poste. Anche con i link delle fonti da cui erano tratte le affermazioni. Perciò tutti, anche il signor D’Erasmo se il PD gli ha fornito il documento (ma questo non possiamo certo saperlo), potevano e dovevano prepararsi, conoscendo in anticipo ciò che sarebbe stato detto e chiesto loro. Quindi nessuna sorpresa, men che mai agguato. Se preparazione (o comunicazione) non c’è stata non è un problema del Comitato. Quanto alla clacque, si può pretendere di essere solo applauditi? Sembra di sì e forse per alcuni è un’abitudine.

Si parla di “Interventi comici e tragici”. Non si specifica quali siano stati questi interventi. Forse quelli del presidente che ha esordito citando un documento firmato anche dal segretario regionale della CGIL (che non ci risulta essere fascista ma probabilmente siamo male informati), proseguendo con comunicati della regione Marche, del presidente Ceriscioli e di articoli di stampa. O citando ciò che è scritto sui siti web ufficiali del Policlinico di Milano e del Sant’Anna di Pisa (notoriamente gestiti da buontemponi). Invece uno degli interventi sicuramente più tragici è stato citare il piano sanitario regionale nel quale, a pag. 55, si parla di Ospedale unico di 1 livello, nell’anconetano, con tre presidi (non con due come nel Piceno). Perché ora, dopo queste accuse, ci sorge un grave dubbio: ma questo piano sanitario è stato forse scritto (all’insaputa della signora Casini certamente, che però lo ha firmato) dai fascisti? Ah, saperlo prima! Avremmo evitato queste pessime figure. Infine dobbiamo riconoscere che la citazione dello scippo di 50 posti letto preteso dalla regione (come dichiarato dalla dottoressa Sansoni, di cui non conosciamo il colore politico) è stata degna delle migliori barzellette dell’avanspettacolo: a livello di Totò e di Peppino.

“Che nessuno si azzardi a dire che in quella piazza ci fosse il popolo”. Su questo punto dobbiamo dare perfettamente ragione al segretario PD, Marini. Infatti in piazza Giorgini non c’era il popolo: c’erano cittadini sambenedettesi, alquanto arrabbiati.

“Cifre a caso”. Questo ci offre lo spunto per ricordare due episodi. Il primo: sin dal primo incontro pubblico del Comitato, sono stati mostrati documenti, link ai siti internet, dichiarazioni sulla stampa, atti giudiziari. E ogni volta il Comitato ha chiesto: “Se i nostri dati sono sbagliati, per favore contestateli con dati differenti, purché controllabili”. Nessun esponente del PD, men che meno l’ex capogruppo Urbinati, ha ‘dimostrato’ qualcosa di diverso, sino ad oggi. Pochi hanno parlato di ‘cifre a caso’ senza mostrare le ‘loro’ cifre. Perciò nulla di diverso.

Il secondo: nel corso dell’incontro in Comune con Ceriscioli e la Casini, il presidente Baiocchi iniziò a mostrare i dati dell’attività del Mazzoni e del Madonna del Soccorso, forniti dalla Direzione dell’AV5 (probabilmente a casaccio?). La signora Casini, la stessa che è certa che a San Benedetto non ci siano né l’UTIC né la Rianimazione, dopo i due primi confronti tra i reparti che mostravano come, nonostante il minor numero di personale, qui si lavorasse più che ad Ascoli, si alzò e disse: “Me ne vado perché qui si fa del campanilismo”. E SCAPPÒ. Per una persona che proprio ieri ha chiesto ai cittadini un secondo ’43, una seconda Resistenza, non è proprio un bell’esempio di coraggio. Ma come scrisse il buon Manzoni: “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”.

In conclusione non riuscivamo a capire in cosa potesse essere consistito questo “agguato” sino a quando un amico non ci ha detto: “Ma non vi siete resi conto di cosa avete fatto? Avete convinto il candidato D’Erasmo a chiedervi di dialogare con il PD!”. È vero! Con le nostre occulte forze psichiche di destra abbiamo alterato i pensieri del poverino al punto da spingerlo a rivolgersi al dottor Baiocchi, come tutti hanno potuto constatare durante il dibattito. E il presidente si è detto d’accordo. Terrore! L’infezione che si propaga all’interno del PD di Agostini! D’altronde come dimenticare che il segretario Edward Alfonsi è stato cacciato per aver partecipato alla manifestazione dell’ottobre scorso insieme al Comitato. Ma davvero avete così tanta paura dei nostri numeri ‘a caso’?»

Su Urbinati

«Riappare, di tanto in tanto, il signor Fabio Urbinati con il suo tormentone preferito contro il Comitato: «ECCO LA VERITÀ SUL COMITATO “SALVIAMO IL MADONNA DEL SOCCORSO” e una domanda ben precisa: Che fine ha fatto la proposta di un ospedale di primo livello sulla costa e di un ospedale di base sulla città di Ascoli?.

Nonostante sia stata ripetutamente fornita questa risposta: «si trattava della prima ipotesi, formulata quando il Comitato riteneva, sulla base dei documenti faticosamente reperiti e delle dichiarazioni pubbliche di Ceriscioli, che nell’AV5 potessero esserci solamente un Ospedale di 1 livello ed uno di Base», l’uscente consigliere finge di non conoscerla. Allora adesso presentiamo un dettagliato excursus sulle NUMEROSE NON-VERITÀ dello speranzoso candidato sindaco.

1- Quando, nel febbraio 2019, in consiglio regionale la signora Casini affermò: «Ringraziamo Dio che a San Benedetto non ci sia l’UTIC perché non c’è neanche la Rianimazione», il consigliere, che si è sempre vantato di aver lavorato a fondo per l’ospedale, rimase in silenzio.

2- Durante il primo incontro pubblico, aprile 2019, nel quale esponemmo quella nostra prima proposta, il consigliere si guardò bene dal farci sapere che già da più di TRE anni nell’AV5 c’era l’Ospedale unico di 1 livello, su due strutture. Notizia che abbiamo dovuto trovare da soli con molta fatica.

3- Quando, qualche settimana dopo, iniziammo a parlare di “carotaggi” nella zona di Pagliare, il consigliere si affrettò a far pubblicare un’intervista nella quale affermò: «Nego assolutamente che siano stati fatti i carotaggi». Peccato per lui che, dopo un paio di settimane, la signora Casini svelò che le ricerche geologiche (cioè i carotaggi) avevano avuto un esito positivo. Sin da gennaio, aggiungiamo noi.

4- Quando salvammo l’UTIC dall’assurdo ordine di servizio che toglieva il medico di notte, il consigliere affermò che l’UTIC c’era sempre stata, dimenticando che su Internet c’è un video nel quale si ascolta chiaramente la dottoressa Capocasa rispondere al Sindaco, con Ceriscioli accanto a lei che annuisce: «Non abbiamo messo l’UTIC perché senza l’emodinamica non può esserci». Strepitoso errore tecnico cui nessuno si oppose. Il consigliere, presente, che ha sempre lottato per l’ospedale non disse una parola.

5- Nonostante le numerose dichiarazioni del Comitato, sostenute anche da dati ufficiali dell’AV5, sulla mancanza di posti letto nel nostro ospedale, il consigliere ha sempre affermato che non fosse vero, sino ad arrivare al fantasmagorico 10 luglio 2020.

«Ospedale, Urbinati: Aumentati posti letto e ricoveri, altro che smantellamento». Riviera oggi

«Ospedale, Urbinati: “A San Benedetto non c’è stato smantellamento”». Nuova Riviera

«Urbinati su Facebook: “Nessuno smantellamento al Madonna del Soccorso”». Picenonews24

Proprio in quest’ultimo articolo c’è il fantasmagorico passaggio, con triplo salto mortale carpiato, ritornato e rimbalzato: «E a chi gli fa notare che a San Benedetto mancano 46 posti letto in area vasta, risponde: “non lo metto in dubbio, potrebbero mancare”». Prima fa un’affermazione certa ‘non lo metto in dubbio’, poi usa il condizionale ‘potrebbero’. In definitiva forse si, forse no, chi può saperlo? Ci chiediamo come mai questo dubbio se lui ha affermato di aver fatto questo, quello e quell’altro per il bene dell’ospedale.

Ugualmente fece un gran bene al Madonna del Soccorso quando andò, insieme ad Agostini, da Ceriscioli, per chiedere che l’ospedale unico si facesse a Pagliare. [Peppe Giorgini, 14 dicembre 2019, Sala consiliare del Comune]. Però consigliere, ce lo lasci dire: che delusione! A questa infamante accusa lei non ha mai risposto. E noi che ci speravamo tanto…

Speranzoso candidato sindaco, se il Comitato ne avesse l’autorità, lei riceverebbe non una, ma due lauree honoris causa: la prima in “logica della verità al contrario”, la seconda in “politica dell’assurdo razionale”. Sarebbe un raffinatissimo docente e un eloquentissimo conferenziere.»

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