Sanità, Falco e Curzi: «Il comitato mai in vendita. Attenti più che mai»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO − Il comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” torna sul tema elettorale. Produce un documento, firmato da Rosaria Falco e da Marco Curzi,  nel quale viene spiegato come, secondo la loro visione, non si sia fatto del «chiacchiericcio», ma il coro cittadino sia frutto di una reale preoccupazione condivisa dalla collettività. Il risultato elettorale è da leggere come un’assenza di risposte sulle varie tematiche sollevate. Al tempo stesso il comitato avverte i vincitori: non sono in vendita. Continueranno a vigilare, consci che la «corruzione non ha colore politico».

Ci è giunta notizia che qualche forza politica, particolarmente affranta a causa della recente sconfitta elettorale, si stia ingegnando ad incolpare il Comitato di cui facciamo parte per avere creato un “chiacchiericcio che si è trasformato in breve tempo in un coro cittadino assordante contro il governo della Regione”. A onor del vero la stessa forza politica ha ammesso di non aver avuto “una linea difensiva efficace e senza una progettualità tangibile”. Bene, allora presentiamo un riepilogo dei punti più importanti del nostro “chiacchiericcio”, ossia delle nostre ripetute denunce e domande.

Tutti i dubbi non fugati per il comitato

Perché la Regione a guida Pd chiese 20 ettari per costruire un ospedale con 504 posti letto, quando Torrette con la annessa Facoltà di Medicina ha la stessa superficie, e Macerata, con 550 posti letto, può essere costruita su 15 ettari? NESSUNA RISPOSTA.

Perché la Regione ha mandato la lettera con cui chiedeva di indicare l’area per edificare l’ospedale a 7 comuni, ma non a quello di San Benedetto? NESSUNA RISPOSTA.

Perché la Casini ha affermato che non è arrivata da San Benedetto nessuna risposta sulla scelta dell’area, sapendo benissimo che la lettera non era stata inviata? NESSUNA RISPOSTA.

Perché la Regione ha chiesto di togliere 50 posti letto al Madonna del Soccorso per darli alla sanità privata, anche fuori provincia, e nessun politico anche di questa forza politica si è opposto alla rapina? NESSUNA RISPOSTA.

Perché sarebbero necessari per il Piceno 250 milioni, con il project financing, per costruire un ospedale con 504 posti letto, mentre il nuovo Policlinico di Milano, con 900 posti letto, ne costa solo 201 senza project? NESSUNA RISPOSTA.

Perché si dovrebbero spendere complessivamente TRE miliardi per i nuovi ospedali di Pesaro, Macerata e Pagliare, come affermato anche dalla CGIL? NESSUNA RISPOSTA.

Perché si è continuato temerariamente ad affermare che si sarebbero lasciati due Pronto Soccorso negli attuali presidi solo per i codici verdi e bianchi, quando la legge non consente in alcun modo di avere un Pronto Soccorso al di fuori di un ospedale per acuti? NESSUNA RISPOSTA.

Perché si è cercato di tenere a casa il medico del turno di notte dell’UTIC e dopo la protesta pubblica del Comitato sono stati subito trovati i medici necessari? NESSUNA RISPOSTA.

Perché si è cercato di negare l’esecuzione dei carotaggi, come affermato più volte dal Comitato? NESSUNA RISPOSTA.

Il 14 dicembre 2019, nell’auditorium Tebaldini, Peppe Giorgini afferma: “Ceriscioli mi ha riferito che Agostini e Urbinati sono andati da lui e gli hanno detto che l’ospedale unico doveva essere costruito a Pagliare”. È stato chiesto di smentire questa affermazione. NESSUNA RISPOSTA.

Perché quando la Casini ha affermato che al Madonna del Soccorso non c’erano né l’UTIC né la rianimazione, nessun politico ha protestato pubblicamente? NESSUNA RISPOSTA.

Perché non sono mai state contestate, con dati e documenti ufficiali, le cifre e le documentazioni fornite dal Comitato, nonostante le nostre ripetute richieste? NESSUNA RISPOSTA.

L’avviso ai vincitori delle recenti elezioni

Ci fermiamo qui. I prossimi “chiacchiericci” e i futuri “bombardamenti mediatici” (tutti già pronti e certificati con dati e documenti della Regione, come i precedenti) ce li teniamo in serbo per le future contestazioni pubbliche. E no, non siamo scomparsi anzi siamo più attenti che mai perché la corruzione, come abbiamo sempre affermato, non ha colore politico. E i fatti restano i fatti, mentre il silenzio spesso è sospetto. Infine non dimenticate mai il punto più importante: il Comitato non sarà mai in vendita.

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