Sanità, l’affondo del Psi: “L’ospedale unico taglierà i reparti”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Invitiamo gli alleati del Pd ad accantonare il progetto dell’ospedale unico del Piceno”, tuonano i socialisti. Per quale motivo? “Perché non prevede l’ematologia e la medicina nucleare e non è confortevole per gli anziani, che hanno bisogno di strutture vicine alle residenze”. Come mai il taglio dei reparti? “L’ospedale unico dovrà servire il Piceno, che ha una popolazione di 210mila abitanti. La sanità deve rispettare alcuni parametri, come appunto gli abitanti del territorio in cui si prevede un nosocomio. Orbene, in un comprensorio di 210mila abitanti non sono previsti i reparti di ematologia e medicina nucleare, elementi essenziali per una risposta completa alla patologia oncologica”.
A briglia sciolta il segretario provinciale Francesco Maroni, quello di San Benedetto Umberto Pasquali e Francesca Marconi Sciarroni, candidata al plurinominale alla Camera nella lista Insieme alle elezioni politiche del 4 marzo.
“L’ospedale unico andrà  a finire come la bretella collinare – sbotta Pasquali – di cui se ne parla da 40 anni ma non ci sono fondi né un progetto. La Regione infatti non ha stanziato fondi e non c’è il disegno per il plesso unico. Dobbiamo invece potenziare gli ospedali di San Benedetto ed Ascoli ed unirci a teramano che ha due buoni nosocomi a Teramo e Sant’Omero con una popolazione di 350mila abitanti. Se li sommiamo a quelli del Piceno arriviamo a 560mila unità, ovvero un numero abbondante di residenti per potere ottenere reparti all’avanguardia e le specialistiche. E’ il modello dell’ospedale diffuso, che ha i plessi vicini a chi è malato, soprattutto gli anziani”.
La candidata Sciarroni ha fatto notare che gli ospedali Mazzoni e Madonna del Soccorso sono stati depotenziati: “I servizi persi dal pubblico vengono forniti dalle quattro strutture private che insistono nel Piceno”. Ancora Sciarroni: “Sono stati sbloccati 27milioni per la sanità dalla Regione Marche, che deve decidere come impiegarli. La giunta Ceriscioli deve rinnovare il Piano sanitario: aspettiamo che proceda per cominciare a discutere dell’ospedale diffuso Piceno-Teramano”.
La stoccata finale di Pasquali: “In sintesi, non è un no all’ospedale unico, ma rammentare che l’ospedale unico non è una cosa reale. Forse non tutti ricordano che non si costruisce nulla senza un progetto di  rete regionale e senza i necessari finanziamenti”.

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