Scrutatori ai seggi, Muzi (FI): “Capriotti e Sanguigni non osservano il codice etico”

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Le pratiche clientelari della vecchia politica, per la designazione degli scrutatori nei seggi, sono distanti anni luce dal modo di agire della maggioranza consiliare che sostiene il Sindaco Pasqualino Piunti”, il consigliere di Forza Italia Stefano Muzi bacchetta Tonino Capriotti (Pd) e Andrea Sanguigni (Ripartiamo da Zero).
“E’ bene rimarcare che il centrodestra, fin dal primo appuntamento elettorale – spiega Muzi – dopo il proprio insediamento in viale De Gasperi, per la scelta di tali figure si è auto imposto l’adozione di un codice etico che garantisce la precedenza a persone disoccupate e/o a studenti, non più di uno per nucleo familiare, i quali non abbiano svolto la medesima mansione nella tornata elettorale precedente, per garantire a tutti gli iscritti all’albo di sperimentare questa esperienza, così da incoraggiare un ricambio continuo di scrutatori all’interno dei seggi. Si è deciso, inoltre, per motivi di trasparenza e chiarezza, di escludere chiunque avesse qualunque grado di parentela con consiglieri ed assessori, oltre che con il Primo Cittadino, ovviamente”.
La stoccata di Muzi: “Lasciano alquanto perplessi, invece, i comportamenti in sede di commissione elettorale, dei consiglieri d’opposizione Capriotti e Sanguigni; l’esponente del Pd, di fronte a diversi testimoni, ha estratto un elenco contenente tra gli altri, anche nominativi di persone imparentate tra di esse, aventi il medesimo cognome, menzionando nomi di noti iscritti e militanti del Partito Democratico, ed addirittura sono stati segnalati figlio e nipote di un attuale neo presidente di quartiere, con posizioni non certo affini all’attuale maggioranza consiliare. Il consigliere Sanguigni, invece, ha dichiarato apertamente di avere ben ventotto nominativi da proporre, selezionati, non si è capito bene con quale criterio, da egli stesso. Siamo al paradosso che chi si fa propugnatore di mozioni e norme selettive specifiche in materia, è il primo a disattendere anche le più basilari incompatibilità, risultando intrappolato dalle logiche che sui media, per ritagliarsi una vetrina mediatica, si biasimano”.
La stoccata finale: “Coloro che, nella già complessa ed articolata burocrazia comunale, vorrebbero un altro regolamento per appesantire e complicare ulteriormente le procedure di scelta degli addetti ai seggi, sono i primi che non osservano il codice etico di cui il centrodestra si è dotato. Non c’è miglior regolamento in materia che il buon senso”.

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