“Slow Wine 2020”, le Marche ragionano al plurale

Le Marche del vino, oggi, ragionano al plurale. Il Verdicchio non monopolizza più esclusivamente l’attenzione con etichette intriganti e con una classicità produttiva ben radicata. Tanti nuovi piccoli produttori, aziende famigliari o giovani, hanno scelto di investire nella viticoltura e anche nel Piceno si sta lavorando molto bene. Il Piceno ha consolidato la leadership del Pecorino, mettendo a fuoco una migliore interpretazione varietale, sfruttando anche il fatto che nel panorama dei vini rossi, l’opulenza e la sovraestrazione tannica, in questo momento, non incontrano più il favore del pubblico.

I riconoscimenti appena giunti dallo Slow Food per i vini riguardano tre specifiche categorie: Vino Slow, Grande Vino e Vino quotidiano.  Per il Vino Slow i riconoscimenti nel nostro Piceno sono per: Falerio Pecorino Onirocep 2018 di Pantaleone, Offida Pecorino 2018 d iTenuta Santori, Offida Rosso Barricadiero 2016 di Aurora, Offida Rosso 2015 de La Valle del Sole, Piceno 2017 di Emanuele Dianetti,Piceno Sup. Morellone 2015 di Le Caniette, Rosso Piceno Sup. Vigna Monteprandone 2017 di Saladini Pilastri.
Per il Grande Vino i riconoscimenti nel nostro Piceno sono per: Kurni 2017 dell’Oasi degli Angeli e Offida Rosso Ludi 2016 di Velenosi. Per il Vino quotidiano il riconoscimento va al Rosso Piceno Sup. Katharsis 2017 di San Filippo. Le etichette premiate appena elencate, saranno in degustazione a Montecatini Terme il prossimo 12 ottobre nell’evento di presentazione della guida italiana “Slow Wine” firmata Slow Food.

Matteo Mattei

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