Snaturato il basamento del Monumento al Pescatore

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La statua del pescatore che suona la tromba per segnalare il pericolo della nebbia era collocata su una base di massi in cemento grezzo. Ma da qualche tempo sono stati intonacati ed hanno perso il look e il significato conferito dallo scultore Cleto Capponi al Monumento al Pescatore, posto in via delle Tamerici, nei pressi del pennello alla foce del torrente Albula. Il maquillage non è piaciuto a chi conserva la memoria storica, mentre è stato apprezzato da chi considera i ritocchi un “abbellimento”.

Il caso è stato sollevato su Facebook da Primo Angellotti. E tra tanti commenti c’è un chiarimento di Fabio Viviani: “I massi di cemento stanno lì dal 1977 circa e non furono un errore. Il maestro Cleto Capponi fece una scelta precisa: li volle proprio di cemento grezzo, uguale a quelli che erano usati per fare il molo sud, proprio per dimostrare la durezza e la povertà del lavoro del pescatore. Intonacarli è stata una scelta superficiale di chi non ha memoria”.

Dal sito del Comune di San Benedetto: “Collocato nel punto in cui la passeggiata turistica del lungomare si innesta sul braccio sud del bacino portuale, questo monumento riproduce la tenuta dei pescatori durante le tempeste, quando, per richiamare l’attenzione sul pericolo derivante dalla nebbia incombente sul mare, si servivano della tromba.

E’ opera di Cleto Capponi, artista grottammarese che ha lasciato tantissime testimonianze della sua arte nella pittura, nella scultura e nella lavorazione della ceramica”.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Prima unione civile, cori e sberleffi ad Ascoli

Articolo Successivo

Movida, pedane dei locali fuori misura: Piunti prepara la diffida