“Sono come un padre che dà consigli ai figli”, Donati smonta la congiura politica

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sandro Donati, manovratore occulto contro la giunta Piunti? Prove di alleanze per le prossime elezioni regionali e comunali? “Nessuna manovra politica, sono impegnato nel sociale alla Croce Rossa di San Benedetto”, esordisce l’ex assessore della Regione Marche.
Abbiamo deciso di ascoltare la versione di Donati dopo gli insistenti rumors di una congiura anti Piunti imbastita con il consigliere Marco Curzi (Psi), che coinvolgerebbe anche la consigliera di maggioranza Rosaria Falco. In particolare, ci siamo convinti che era giunta l’ora di fare parlare Donati dopo averlo visto insieme al consigliere Pasqualino Marzonetti (gruppo misto) all’inaugurazione in Palazzina Azzurra della mostra dell’associazione Das Andere.
C’è un detto popolare secondo il quale se si sente tuonare vuol dire che da qualche parte sta piovendo. Tradotto significa che, se corrono tante voci su presunte manovre politiche, qualcosa di vero ci deve essere.
“Penso che se girano le chiacchiere è perché qualcuno le stia facendo circolare ad arte per suoi interessi. Si tenta di dare credito alle voci ricordando che ho sostenuto Paolo Perazzoli alle primarie e poi Marco Curzi alle elezioni comunali del 2016. Ma quello è stato il mio ultimo impegno in politica, poi mi sono completamente estraniato per tuffarmi nel sociale alla Croce Rossa”.
Si mormora che lei abbia intensificato la sua azione politica di intralcio all’amministrazione da quando il sindaco Piunti le avrebbe negato la presidenza della Rsa San Giuseppe.
“Vorrei ricordare che sono stato assessore al Comune di San Benedetto e nella Regione Marche, dove sono stato anche vice presidente del Consiglio e ho avuto la delega speciale per il Piceno. Se fossi stato interessato a qualche poltrona, mi sarebbe spettata per militanza e per merito: invece nel 2015 non  mi sono ricandidato alle regionali  e non ho chiesto nulla, seppure avessi le carte in regola per ottenere incarichi nelle Marche. Figuriamoci se posso essere interessato ad una poltrona a San Benedetto”.
Il Consiglio comunale sul bilancio è stato disertato dalla consigliera di maggioranza Rosaria Falco. Qual è stato il suo ruolo nell’assenza di una fedelissima di Piunti nell’assise più importante dell’anno? Tra l’altro è voce ricorrente che ci sia stato un incontro tra di voi, complice Marco Curzi, per pianificare la diserzione dal consesso civico.
“Non c’è nulla di vero. Tra l’altro, non conoscevo la Falco: ho avuto modo di conoscerla dopo il Consiglio sul bilancio e l’ho incontrata una sola volta”.
Da quando si parla dell’ipotetica congiura, la consigliera di maggioranza è meno presente a palazzo comunale, alle assemblee nei quartieri, alle conferenze stampa e alle inaugurazioni.
“Ho incontrato la Falco una sola volta perché lei voleva qualche consiglio, soprattutto sul lavoro, ed è finita lì. E’ accaduto dopo il consesso sul bilancio. Ho capito subito che è una persona intelligente e preparata, quel che si suole chiamare ‘una testa pensante’. Se, come si dice, nell’amministrazione Piunti ci sono criticità lei ne è consapevole e si comporta di conseguenza. D’altra parte le persone con cui parlo mi raccontano dell’immobilismo della giunta Piunti. E’ stata votata questa coalizione perché la popolazione avvertiva l’esigenza di un cambiamento di rotta, ma nulla è cambiato. Piunti non brilla in iniziative politiche e amministrative”.
Marco Curzi ha avuto un atteggiamento in Consiglio comunale che ha indotto a pensare a manovre politiche studiate a tavolino. Non dimentichiamo che la maggioranza lo ha voluto alla presidenza della commissione lavori pubblici e lui ha votato il project financing della Piscina Gregori. Ma nel famigerato Consiglio in cui non si presentò la Falco, egli votò contro tutte le delibere. E’ inverosimile credere alla casualità.
“Dopo le elezioni comunali del 2016 ho completamente smesso di fare politica. Sto seguendo le problematiche sociali alla Croce Rossa: parlo con tanta gente disoccupata e in difficoltà economica, per questo mi rendo conto dell’incapacità della politica attuale. Con Curzi è rimasta l’amicizia, ma le sue scelte politiche sono in totale autonomia. Non nego di dargli qualche consiglio, che però esula dal campo dell’amministrazione comunale”.
Di recente ha stretto rapporti anche con il consigliere del gruppo misto Pasqualino Marzonetti. E siamo a tre esponenti del consesso civico con i quali intesse rapporti e dispensa consigli. A pensar male non si fa peccato.
“Anche con Marzonetti si tratta di rapporto di amicizia, seppure recente, e quando me lo chiede gli do qualche consiglio. Sabato scorso sono andato all’inaugurazione della mostra alla Palazzina Azzurra perché, in fondo, ho trascorsi di un certo peso nelle istituzioni e lui voleva farmi conoscere i suoi amici organizzatori dell’evento. Anche con Bruno Gabrielli sono in ottimi rapporti: estrometterlo dalla presidenza del Consiglio è stato un errore. La maggioranza quel poco che fa lo sbaglia”.
Adesso però siamo a quattro esponenti della pubblica assise con cui intesse rapporti.
“In fondo, mi sento come un padre che dà consigli ai suoi figli”.

 

 

 

 

 

 

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