SP 234, la denuncia del sindaco Borraccini: «Prima parte dei lavori ok, poi il limbo della burocrazia»


ROTELLA – Nei giorni scorsi era tornata a farsi sentire la polemica da parte dei cittadini sulla nebulosa riapertura della SP 234. Tanti si sono domandati il perché di questi ritardi. L’arteria è l’unica via di collegamento diretta tra la costa e l’entroterra. Abbiamo intervistato il sindaco del paese, Giovanni Borraccini. A lui abbiamo chiesto un riscontro circa l’avanzare dei lavori e buone nuove rispetto alla prossima apertura.

«Ho più volte sollecitato l’Anas – società a cui spettano questi lavori – sulla riapertura di questa via di comunicazione. Per noi è cruciale, perché è l’unica via che collega velocemente l’entroterra e la costa». Queste le prime parole del sindaco. «In un momento del genere, ovvero nell’incedere della pandemia, con le difficoltà di collegamento dei centri abitati interni, delle avversità economiche per la popolazione; la riapertura di quella strada non è più procrastinabile.

Andiamo, comunque, per gradi. Quella chiusura è avvenuta per un problema di tenuta di un ponte e di consolidamento di un muro.Mentre i lavori di consolidamento sul muro sono stati completati, vi è la necessità di fare diversi lavori lungo un viadotto. La ditta che ha vinto questo secondo appalto – l’Anas se ne è occupata direttamente – ha avuto dei problemi, stando alle informazioni in mio possesso, nel presentare una documentazione antimafia convincente. Così siamo finiti nel limbo della burocrazia. Di fatto, si sta aspettando la revoca dell’incarico alla vincitrice in luogo della seconda classificata.

Come detto, gli appalti avevano come oggetto due tipologie di lavori: quello già completato (del valore di circa centomila euro) e quello rimasto congelato (di svariati milioni di euro). La differenza degli importi è da rintracciare nella diversità dei lavori richiesti. Il primo trattava solamente di questa necessaria opera di consolidamento del muro; la seconda, invece, non è solamente collegata al viadotto incriminato, ma comprende anche altre opere da realizzare e distribuite in tutto il territorio provinciale. Gli adempimenti burocratici, il Covid e la poco tempestiva risposta da parte degli organismi preposti ha creato questo nocivo ritardo. Come detto all’inizio, confidiamo nel veloce subentro della seconda classificata, onde evitare ulteriori danni ad un territorio già profondamente segnato dalle difficoltà della quotidianità, ridando una viabilità “dignitosa” e prioritaria a questa zona».

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Dpcm di Natale, ecco le nuove direttive del Governo. Il coprifuoco resta alle 22

Articolo Successivo

San Benedetto, dal 3 dicembre lavori in via Carducci