Stoccaggio gas, Ambiente e Salute: “Siamo pronti a resistere”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’associazione Ambiente e Salute nel Piceno dà un nuovo slancio alla battaglia contro la centrale di stoccaggio del gas metano. Una lotta che viene portata avanti insieme ai cittadini. Pubblichiamo i contenuti, per esteso, delle dichiarazioni rese dai componenti di Ambiente e Salute nella conferenza stampa tenuta questa mattina al Pit Stop.
“Abbiamo avuto modo di leggere il Comunicato stampa della Regione Marche relativo alla questione stoccaggio gas nel sottosuolo di San Benedetto. Non siamo qui per polemizzare ma per ribadire ancora una volta i nostri diritti. La prima cosa che possiamo dire è che non abbiamo diffuso notizie false né tendenziose. I documenti sono sotto gli occhi di tutti e non li abbiamo scritti né firmati noi. Li abbiamo letti, e bene. L’assessore all’ambiente della regione, Angelo Sciapichetti, ha affermato che il ricorso non è contro i cittadini ma a tutela dei tecnici regionali, e che la Regione ha dimostrato di essere con i cittadini e contro lo stoccaggio in quanto ha deliberato che negherà l’intesa allo Stato quando sarà richiesta. Questa asserzione non fa altro che mettere in evidenza il nodo centrale della questione: il rapporto della Regione con i tecnici.
A tal proposito noi ribadiamo quanto precedentemente affermato nel nostro comunicato di martedì 30 gennaio.
1) La Regione deve ritirare l’opposizione al ricorso dei cittadini di San Benedetto e agli adiuvandum degli amministrazioni locali.
2) E’ evidente che dal punto di vista tecnico la Regione è d’accordo con lo stoccaggio, dal punto di vista politico no; la qual cosa ripete le contraddizioni di sempre che non ci lasciano stare tranquilli.
3) D’altronde, o gli uffici tecnici hanno sbagliato a dare il parere favorevole alla procedura di Via, e secondo noi hanno sbagliato perché oltre ad errori grossolani e macroscopiche omissioni non hanno considerato né i beni né la sicurezza né le attività economiche, oppure, se non hanno sbagliato, e queste questioni le hanno valutate correttamente, è evidente che ha torto la giunta.
Non è possibile avere ragione in due dando pareri opposti. Pertanto, come abbiamo avuto modo di evidenziare, se i tecnici hanno operato bene l’opposizione al ricorso non doveva essere fatta, in caso contrario la Regione sarebbe dovuta intervenire con una istruttoria interna ed agire di conseguenza nei confronti dei suoi tecnici. Risulta invece palese che la Regione difende a prescindere i propri tecnici e non analizza il loro lavoro.
4) Prendiamo quindi atto che la Regione difende in maniera corporativa, con i nostri soldi, i suoi dirigenti, e solo quando interviene la magistratura è possibile parlare di funzionari che sbagliano. Non è questo il modo giusto di governare.
5) Nonostante tutto, noi, che a questo punto pensiamo che il ricorso non sia comunque risolutivo, siamo pronti a difenderci ed a vincere questa battaglia comunque. Prendiamo atto del fatto che la Regione negherà l’intesa, ma la cosa non ci tranquillizza. E’ una condizione necessaria ma non sufficiente a scongiurare la realizzazione dell’impianto. Il tutto per vari motivi: la possibilità di un ricorso al TAR della ditta proponente, la promulgazione improvvisa di leggi e/o decreti che rendano inutile l’opposizione della Regione, la doppia morale della Regione che, non sconfessando l’operato dei tecnici e schierandosi a prescindere con il loro operato, può rendere inutile la negazione dell’intesa, solo per citare alcuni casi.
Ci siamo armati, giuridicamente parlando, e ci apprestiamo ad agire perché:
Nessuno può negare i nostri diritti alla sicurezza che sono totalmente non presi in considerazione dal procedimento. Non sono presi in considerazione per niente la svalutazione dei beni immobiliari e delle attività produttive. Su queste due questioni non ci risponde mai nessuno. Evidentemente saremo costretti a portare nelle sedi dovute tutte le parti in causa: il Ministero, la controparte ed i funzionari della Regione che hanno sempre trascurato questi argomenti. Ci apprestiamo pertanto a depositare in settimana l’esposto, annunciato da qualche mese e sottoscritto da circa un migliaio di persone, presso le Procure di Ascoli Piceno, Ancona e Roma, oltre che all’Anticorruzione, e chiederemo anche i danni. Ringraziamo l’assessore Sciapichetti che ci ha dato ragione sulla nostra ostilità allo stoccaggio, ribadiamo il nostro parere e siamo pronti insieme ai comitati di quartiere, alle associazioni ed alla città di San Benedetto a resistere allo stoccaggio.(Nella foto, da sinistra: Alfredo Vitali, Massimo Bartolozzi, Gaspare Crescenzi di Ambiente e Salute)

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