Terremoto, annullata l’edizione 2017 della Mazzumaja a Comunanza

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“Cari MazzuAmici è arrivato per noi il momento dell’annuncio che non avremmo mai voluto scrivere”. Si apre così un post pubblicato dalla pagina Facebook La Mazzumaja Comunanza che annuncia il forfait dell’edizione 2017. 

“Mazzumaja, amata da molti, odiata da altri e, per plebiscito, mai indifferente ad alcuno, passerà agli annali per essere stata una reale singolarità. Lo farà, purtroppo, anche in qualità di unico Festival annullato a causa del terremoto. Ebbene sì: Mazzumaja 2017, quella che sarebbe stata rubricata come l’edizione numero 10 dell’evento, NON SI TERRA’.

La nostra Casa, quell’amabile unicità che è Comunanza Vecchia (originalissimo centro storico scoperto con meraviglia e vissuto con gioia da migliaia di spettatori), non è infatti più in grado di ospitarci. Il terremoto ha purtroppo aggravato le criticità esistenti presso il sito, ha creato nuove fonti di pericolo e causato l’inagibilità di varie abitazioni. Sono dunque ridotti al lumicino gli spazi realmente fruibili. Mazzumaja vi dice, pertanto, CIAO. E nel farlo vi abbraccia tutti. Uno per uno. Non sappiamo se possa trattarsi di un arrivederci: ovviamente ce lo auguriamo. Sull’orizzonte futuribile del nostro evento, per come siamo tutti abituati a conoscerlo ed apprezzarlo, molto infatti si giocherà intorno ai temi della ricostruzione. E qui, come noto, le nebbie faticano a diradarsi lasciando poche certezze a brancolare nella palude delle ipotesi. Sappiamo cosa state pensando ma la risposta è “no”: Mazzumaja non può essere traslata, così com’è, in una nuova location. Non sarebbe Mazzumaja. Non funzionerebbe. Semmai dovremmo riprogettare un nuovo evento ma, come forse alcuni sanno e molti fanno finta di non sapere, i progetti ben fatti richiedono tempo, sacrificio, risorse, visione. I numeri, in quanto figli della matematica, non nascono mai dalle opinioni. Figurarsi dalle chiacchiere o addirittura dai deliri. Oggi dunque lasciamo la chiave sotto lo zerbino in attesa che, prima o poi, il futuro possa tornare a farci visita. La porta d’ingresso, tanto, la conosce già”. 

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