Trova i soldi nel negozio dei latticini e li restituisce. “Una commessa onesta”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dimentica i soldi nel negozio di latticini, la commessa li trova e glieli restituisce il giorno seguente. E’ accaduto al punto vendita Sabelli di via del Mare a Porto d’Ascoli. Protagonisti la commessa del negozio e Horacio Cappella (nella foto con la moglie), nato in Argentina da padre sambenedettese, tornato in Riviera con la consorte per rivedere i parenti e trascorrere le vacanze.

L’uomo, residente nella provincia di Buenos Aires, ha fatto spesa in alcuni esercizi commerciali di San Benedetto, ma la sera si è accorto di avere le tasche vuote di contanti. Ricordava di avere  più di 200 euro in carta moneta, che in Italia possono sembrare pochi (dipende dai punti vista), ma in Argentina hanno un valore di gran lunga superiore. Horacio ha raccontato il fatto alla cugina Altea Cappella, presso la quale è stato ospite in un appartamento di Porto d’Ascoli.

La mattina seguente hanno ripercorso l’itinerario del giorno prima, chiedendo inutilmente ai negozi in cui aveva fatto shopping se avessero trovato del denaro, finché non sono arrivati da Sabelli, in via del Mare. Qui la commessa Everj D’Andrea, che in realtà è la “manager” dello store, ha riconosciuto l’italo argentino a cui ha mostrato una busta: all’esterno aveva scritto “venezuelano” e dentro aveva messo  220 euro. La manager non sapeva la nazione di Horacio, ma dall’accento aveva capito che fosse di un Paese del Sud America, presumibilmente il Venezuela.

Sono solo 220 euro (per qualcuno sono molti), ma è stato un gesto che di questi tempi capita di rado. Ora Horacio è tornato nella provincia di Buenos Aires e la cugina, Altea Speca, ha scritto alla Sabelli Spa in segno di ringraziamento.

La vicenda è stata raccontata a noi di Piceno News 24 dalla stessa Speca, la quale ci ha mostrato la missiva  che ha spedito all’azienda di latticini.

“Mio cugino Horacio Cappella, argentino, che vive nella provincia di Buenos Aires, in questi giorni mio ospite, il giorno 18 agosto, si è accorto di aver smarrito del denaro – scrive Altea Cappella – e, ricostruendo i suoi movimenti del giorno precedente aveva la sensazione di averli lasciati sul banco della cassa di uno dei negozi dove aveva fatto acquisti. Certamente la sensazione ma non la certezza essendo uno smarrimento”.

“Sia pure senza tante speranze – continua la lettera indirizzata a Sabelli Spa – ci siamo recati presso il vostro negozio di via del Mare a Porto d’Ascoli, per chiedere se avessero per caso rinvenuto questo mazzetto di banconote

Appena siamo entrati, la manager del negozio  Everj D’Andrea ci ha sorriso avendo riconosciuto in mio cugino il cliente del giorno prima, si è subito recata sul retro ed è tornata con una busta dove aveva scritto “VENEZUELANO” con tutto il denaro, 220 euro.

La signora, appena uscito Horacio dal negozio aveva  notato il denaro e non potendolo rintracciare in quanto si era allontanato lo ha messo in una busta.  Avendo compreso dal linguaggio che si trattava di un sudamericano lo ha contrassegnato come venezuelano.

Sia io che mio cugino siamo rimasti piacevolmente sorpresi per questo atto che va ad onore della vostra società e della rete dei vostri collaboratori, in particolare della signora Everj – conclude la lettera di Altea Speca – che ha mostrato una correttezza e onestà purtroppo rare in questi tempi”.

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